Verso il “World Humanitarian Summit” di Istanbul

In vista del “World Humanitarian Summit” dell’Onu, che avrà luogo a Istanbul nel maggio del 2016, il Sovrano Militare Ordine di Malta ha organizzato, presso la sede della stampa estera a Roma, una conferenza dal titolo “Popoli in fuga dalla guerra: soccorso, assistenza, integrazione”. Moderatore dell’incontro il Vicedirettore Ansa, Stefano Polli.

Il Gran Cancelliere dell’Ordine, Albrect Freiherr von Boeselager, ha dato inizio ai temi della conferenza con l’argomento Crisi rifugiati: L’Ordine di Malta e lo scenario internazionale”.

Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega agli Affari Europei, on. Sandro Gozi, ha trattato il temaVerso politiche europee comuni per l’accoglienza e l’integrazione“; mentre il Coordinatore Emergenze, Molteser International, Agenzia di Soccorso Internazionale del Sovrano Ordine di Malta, Oliver Hochedez,  ha analizzato “La crisi siriana: una popolazione allo stremo“. Il Grande Ospedaliere del Sovrano Ordine di Malta, Dominique de La Rochefoucauld-Montbel, ha poi illustrato il cammino “Verso il World Humanitarian Summit”.

Densi di significato, infine, gli interventi del direttore del think tank britannico Forward Thinking, Oliver McTernan, e del Direttore Nazionale del CISOM, Mauro Casinghini che ha sostenuto anche che “L’Europa ora ha, finalmente, preso coscienza del fenomeno migratorio, ma ancora fà veramente troppo poco. Qualche anno fa, se la memoria non mi inganna, funzionari di Frontex mi parlavano di best practice italiana, esempi, procedure, esperienze passate opportunamente formalizzati in regole o piani in modo tale da poter essere seguiti e ripetuti.

I team sanitari del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta, dalla fine del 2013 hanno tratto in salvo oltre 40 mila persone. Solo tra il mese di ottobre e quello di novembre sono state tratte in salvo, dai Volontari del CISOM, 1416 persone, di cui quasi la metà dalle motovedette e l’altra metà da navi maggiori. Mentre sulla terra ferma i controlli possono essere facilitati dall’uso delle telecamere, in mare ciò non è possibile.

La Sicilia gioca ancora oggi un ruolo fondamentale anche in questo contesto del fenomeno migratorio”.

Share
Share