Si è svolta il 12 marzo a Roma, nella sede della Fondazione CISOM, la conferenza dedicata ai risultati del primo anno di attività del progetto a favore dei senza fissa dimora e dei soggetti fragili. Un’occasione per riflettere sui traguardi raggiunti da questo progetto della Fondazione CISOM e sulle prospettive future di un’iniziativa concreta di sostegno e assistenza.
La conferenza ‘Senza fissa dimora, quale futuro?’ – che è possibile rivedere sul canale YouTube del CISOM – oltre a condividere i principali risultati dell’indagine effettuata per il CISOM dalla sociologa Stefania Nardo, ha avuto l’obiettivo di avviare sinergie tra le organizzazioni presenti operanti nel settore socio-assistenziale e sanitario.
Ad aprire i lavori è stato Benedetto Barberini, Presidente del CISOM, seguito dagli interventi del Delegato di Roma Leopoldo Torlonia, di Luigi Di Iorio, Direttore Nazionale del CISOM, della sociologa Stefania Nardo, e di autorevoli esperti dell’assistenza sociale tra cui Giustino Trincia (Caritas Diocesana di Roma), Augusto D’Angelo (Comunità di Sant’Egidio), Francesca Nicolai (CRI Area Metropolitana di Roma Capitale) e Tonino Sammarone (Forum Associazioni su Strada).
L’evento ha offerto l’occasione per presentare i risultati della ricerca condotta dal CISOM sui servizi socio-assistenziali per i Senza Fissa Dimora, che ha mappato le realtà locali attive in Italia. L’indagine ha evidenziato la necessità di standardizzare gli interventi su scala nazionale e di rafforzare le sinergie tra associazioni, enti pubblici e volontariato per garantire risposte più efficaci alle nuove povertà emergenti.
I risultati dell’indagine forniscono ai volontari del CISOM una visione globale, per ottimizzare il processo e l’approccio socio-assistenziale su argomenti che li coinvolgono quotidianamente nei territori di competenza. Tra i principali risultati, spiccano in primo luogo l’attivazione di interventi strutturati da parte dei Gruppi territoriali del CISOM di assistenza sanitaria e sociale per le persone in condizioni di estrema vulnerabilità. In secondo luogo, il rafforzamento delle unità di strada e dei centri di assistenza. Un focus particolare è stato dedicato al servizio docce del Centro Fra’ Renato Paternò, a Lungotevere Aventino a Roma, che offre assistenza a oltre 150 persone ogni settimana.
Le parole chiave sono state integrazione e cooperazione ad ampio raggio: innanzitutto integrazione delle varie tipologie di servizi offerti e cooperazione tra le organizzazioni e le istituzioni che svolgono attività in ambito socio-sanitario.
Nel corso dell’incontro è stata manifestata chiaramente la necessità di ampliare l’offerta di attività e di servizi destinati ai Senza Fissa Dimora e ai Soggetti Fragili senza tralasciare le necessarie attività formative e informative da svolgere in parallelo. Occorre puntare principalmente sull’assistenza ad personam creando, ove possibile, un ventaglio di nuove tipologie di servizi ad hoc che vadano dalle consulenze con professionisti socio-sanitari al supporto negli adempimenti (burocratici, amministrativi, anagrafici, ecc.), stipulando convenzioni sia nel settore pubblico sia in quello privato.
L’incontro si è concluso con l’impegno del CISOM e delle realtà partecipanti a sviluppare nuove iniziative condivise per potenziare il supporto alle persone in difficoltà. “Il nostro obiettivo è costruire un modello di intervento sempre più strutturato e inclusivo, capace di offrire risposte concrete e durature alle sfide della marginalità sociale”, ha dichiarato Luigi Di Iorio.