“Terre de Jeux”… Terra del gioco, o meglio del mettersi in gioco.
Sono Francesco, volontario CISOM della Calabria, e nella primavera inoltrata di questo 2024 ricevo una mail da parte della Direzione Nazionale che chiedeva disponibilità per garantire, in terra di Francia, servizio sanitario per i Giochi Olimpici. Subito vengo preso da un mix di emozioni: timore, curiosità, desiderio. Quest’ultimo prevale e dopo poche ore invio la disponibilità. Dopo alcuni giorni, mentre ero in macchina ricevo sul cellulare una telefonata da un numero fisso. Era l’ufficio centrale del CISOM che dopo alcune domande, ben mirate, dava l’ok affinché potessi rappresentare, attraverso il Corpo di Soccorso, la mia Patria in un evento mondiale come quello delle olimpiadi. Si parte per Parigi dunque? Si ma… prima è prevista la formazione, sul confine.
Primo step…. Fine luglio ci ritroviamo in quattro italiani all’aeroporto di Basilea per raggiungere Mulhouse, nell’Alsazia francese. Dopo alcune ore, ci ritroviamo familiarmente accolti dalla “Delegation 68/90” di Ordre de Malte France, l’equivalente di un Gruppo CISOM italiano. Nel giro di poche ore conosciamo il resto dei volontari, non francesi, selezionati per i giochi olimpici: 2 volontari delle Isole Mauritius e 6 volontari polacchi. La prima intensa settimana ci porta ad adeguarci agli standard della protezione civile francese, ricevendo la certificazione “PSE1”, oltre che, naturalmente a conoscerci tra di noi creando un senso di squadra più forte.
Dopo la settimana propedeutica vissuta a cavallo tra giugno e luglio, il 26 luglio, noi volontari italiani raggiungiamo in mattinata l’aeroporto di Parigi. Nel giro di poche ore grazie all’organizzazione impeccabile dell’Ordine di Malta di Francia ci ritroviamo presso il centro di accreditamento delle olimpiadi per ritirare le credenziali necessarie ad accedere agli spazi olimpici, e subito dopo presso la struttura che per una settimana ci ha visto come ospiti. Uno studentato con circa 500 persone che per una settimana ci ha fatto dormire, sfamato ed è stata soprattutto porta di scambio tra i momenti liberi e il servizio. Questo, almeno nel periodo dal 26 luglio al 3 agosto, è stato svolto presso la sede olimpica del Grand Palais, “Regno della Scherma Olimpionica”. Il servizio per noi italiani è stato sempre suddiviso su due turni. E in entrambi i turni svolgevamo la nostra opera su postazioni diverse. Questo a mio avviso è stato soprattutto utile per poter condividere meglio la portata globale. Concludo con quelli che sono, a mio avviso, tre punti della carta dei valori che ho potuto sperimentare grazie a questa opportunità.
Impegno: La generosità non basta se non è supportata dalla volontà di aiutare con perseveranza e determinazione nonostante la fatica o le difficoltà;
Intesa: Niente unisce di più che avere un obiettivo comune. E sentirsi una squadra è fondamentale quando operi in situazioni estreme;
Disponibilità: Ci sono cose che non si possono quantificare. Perché non hanno a che vedere con i numeri, ma con le emozioni.
Rimane l’ultima, che fa da sintesi a tutto, ed è imprescindibile: l’Onore.
Grazie!
F.F., Volontario CISOM