COMITATO 3 OTTOBRE Accoglienza

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO  Save the Children, Amnesty International, Medici Senza Frontiere, Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta, Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli, Archivio Memorie Migranti

 

L’Europa Inizia a Lampedusa

 

dal 1 al 3 ottobre 2015

In occasione della Seconda Giornata della Memoria e dell’Accoglienza, in cui saranno commemorate le 368 vittime del naufragio del 3 ottobre 2013 e tutti i migranti scomparsi nel tentativo di raggiungere l’Europa, le organizzazioni e gli enti promotori di questa iniziativa chiedono ancora con forza alle istituzioni europee e agli Stati Membri

 

  1. Apertura immediata di corridoi umanitari

 

Migliaia di bambini, donne, uomini ogni giorno sono costrette ad affidarsi ai trafficanti di uomini ed a rischiare la propria vita in mare o sulle rotte di terra per tentare di raggiungere l’Europa. È necessario prevedere canali di accesso legale al nostro continente, anche e soprattutto attraverso l’apertura di corridoi umanitari per fermare le stragi. Sarebbe il primo atto concreto per combattere i trafficanti di uomini ed impedire alle mafie di arricchirsi sulla pelle dei rifugiati.

 

  1. Basta con i muri. Accogliere e trattare umanamente tutti coloro che scappano da guerra, dittatura e miseria

 

E’ necessaria una risposta coordinata a livello europeo e una forte cooperazione tra gli stati membri per garantire accoglienza ed il rispetto dei diritti fondamentali dei rifugiati in ogni luogo dell’Europa, con un’attenzione particolare ai minorenni non accompagnati e alle donne. L’Europa deve garantire infrastrutture adeguate per il ricevimento e l’ospitalità di richiedenti asilo , in linea con gli standard minimi di una vita dignitosa e dei diritti fondamentali dell’uomo.

 

  1. Potenziare la ricerca e il soccorso in mare, creare una banca dati europea del Dna per il riconoscimento delle vittime

 

E’ indispensabile destinare subito più fondi e mezziper estendere e rafforzare le operazioni di ricerca e salvataggio in mare da parte degli stati Membri. Gli Stati dell’Unione devono lavorare in accordo per la costruzione di una banca dati europea che raccolga e cataloghi il dna delle vittime decedute nei naufragi, uccise dal freddo, travolte dai treni e in ogni altra causa di morte nel corso della loro marcia verso l’Europa, al fine di offrire loro degna sepoltura e garantire ai familiari la possibilità di avere un luogo dove piangere e pregare.

 

  1. Riformare il Regolamento di Dublino

 

che obbliga i migranti a chiedere asilo nel paese di primo approdo, generando situazioni di attesa e sofferenza anche all’ interno delle frontiere europee.

 

  1. Creare un sistema di Asilo europeo

 

Sviluppare un sistema di asilo comune tra gli stati membri, improntato a principi di solidarietà, responsabilità collettiva, rispetto dei diritti umani dei richiedenti asilo, rifugiati e di chiunque fugga da situazioni di conflitto.

 

  1. Investire nello sviluppo dei pesi di origine e transito dei migranti economici

 

E’ necessario legare i processi migratori a processi di cooperazione internazionale con lo sviluppo dei paesi di origine e transito dei migranti economici, anche tramite accordi internazionali che considerino la mobilità come una scelta che può favorire lo sviluppo umano.

 

  1. favorire lintegrazione di tutti i migranti nelle comunitàlocali di arrivo

 

Gli stati Membri devono assicurare lo sviluppo di strategie e misure in grado di assicurare ai migranti un pieno accesso ai propri diritti fondamentali e di giocare un ruolo come cittadini. Devono inoltre supportare e realizzare iniziative di sensibilizzazione ed educazione al fine di promuovere un dibattito pubblico basato su dati e informazioni corrette e reali; promuovere la solidarietà dei cittadini europei verso i migranti; combattere manifestazioni di razzismo, xenofobia e tutti i tipi di discriminazione. Nell’ambito delle commemorazioni, in collaborazione con il Comune di Lampedusa e Linosa e delle organizzazioni e gli enti promotori, sono state organizzate diverse iniziative che vedranno la presenza anche dei sopravvissuti del naufragio del 3 ottobre 2013.

 

Giovedì 1 Ottobre

 

Ore 9.00 Piazza castello apertura Little Red UnderWood

 

Installazione live performance di Francesca Nini. Tratta da “Cappuccetto Rosso” di Charles Perrault

 

Ore 11.00 Inaugurazione della mostra fotografica “Migranti a rischio nel mar Mediterraneo” composta da 32 pannelli che raccontano la storia delle traversate del Mediterraneo e della accoglienza dei migranti e rifugiati in Italia, Austria e Grecia

 

Luogo Piazza Garibaldi Lampedusa, a cura di Amnesty International

 

Laboratori

 

Ore 9.30 Laboratorio migrazioni e diritto alla salute

 

Luogo: Scuola secondaria secondo grado Ettore Majorana Via Grecale Lampedusa, a cura di Medici Senza Frontiere – Rivolto a giovani e studenti

 

Ore 9.30 Laboratorio esperienziale: Discriminazione e diritti umani

 

Luogo: Scuola secondaria secondo grado Ettore Majorana Via Grecale Lampedusa, a cura di Amnesty International –Sezione Italiana- Rivolto a giovani e studenti

 

Ore 10.30 Laboratorio sui soccorsi in mare

 

Luogo Scuola secondaria secondo grado Ettore Majorana Via Grecale Lampedusa, a cura del CISOM – Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta- Rivolto a giovani e studenti

 

Ore 16.00 Incontro di presentazione della ricerca “ Rappresentazione dei migranti nei libri di testo italiani di storia e geografia”

 

Luogo: Scuola secondaria secondo grado Ettore Majorana Via Grecale Lampedusa, a cura di CNR-IRPPS. – Rivolto a docenti

 

Ore 20.00 Incontro Pubblico “Memoria Futura”

 

Luogo Piazza Garibaldi Lampedusa, a cura di ANVCG- Campagna “Io non volevo partire – chi fugge dalla guerra ha bisogno di una mano”.

 

Venerdì 2 Ottobre

 

Ore 9.30 Area Marina Protetta Inaugurazione mostra “Cartagine Altera Europa” Le opere del Museo del Bardo di Tunisi e dei Musei Vaticani si incontrano nei locali dell’area marina protetta

 

Laboratori

 

Ore 9.30 Laboratorio “Memoria Futura”

 

Dialogo tra i sopravvissuti alle guerre di ieri e alle guerre di oggi luogo da definire. Campagna “Io non volevo partire – chi fugge dalla guerra ha bisogno di una mano”. Luogo Scuola secondaria secondo grado Ettore Majorana Via Grecale Lampedusa , a cura di ANVCG. Rivolto a giovani e studenti

 

Ore 9.30 Laboratorio: flussi migratori e il diritto di asilo nella UE

 

Luogo Scuola secondaria secondo grado Ettore Majorana Via Grecale Lampedusa a cura di Amnesty International –Sezione Italiana-   Rivolto a giovani e studenti

 

Ore 10.30 Laboratorio esperienziale sulla discriminazione e sui diritti dei minorenni migranti

 

Luogo Scuola secondaria secondo grado Ettore Majorana Via Grecale Lampedusa a cura di Save the Children – Rivolto a giovani e studenti

 

Ore 10.30 Laboratorio L’arrivo delle vittime di tratta nell’ambito dei flussi migratori

 

Luogo Liceo scientifico Ettore Majorana Via Grecale Lampedusae a cura di OIM Organizzazione Internazionale Migrazioni – Rivolto a giovani e studenti

 

Ore 16.00 Lavorare su migrazioni e antirazzismo a scuola: possibili percorsi e materiali didattici

 

Luogo Scuola secondaria secondo grado Ettore Majorana Via Grecale Lampedusa , a cura di CISP e Archivio Memorie Migranti Rivolto a docenti e dirigenti 

 

Ore 20.00 Proiezione documentario Torn di Alessandro Gassman

 

Storie di artisti e di rifugiati, un film girato tra Libano e Giordania. Luogo Piazza Garibaldi Lampedusa, a cura di UNHCR

 

Sabato 3 Ottobre

 

Ore 10.00 Inaugurazione della scultura Naufraghi.

 

Disegno di Massimiliano Frezzato realizzata da Giulio Pellegrini

 

Luogo Area Marina Protetta

 

Marcia verso la Porta d’Europa Momento raccoglimento con i superstiti del naufragio con padre Mussie Zerai

 

Ore 12.00 Cerimonia in mare con la guardia costiera

Lampedusa: giornata della Memoria e dell’Accoglienza

L’Europa Inizia a Lampedusa

Lampedusa

1 – 3 ottobre 2015

A due anni esatti dalla tragedia, che il 3 ottobre 2013 costò la vita a 368 migranti, naufragati a circa 500 metri dalla costa più meridionale dell’Europa, numerose associazioni e organizzazioni, tra cui il CISOM, impegnate nel soccorso, nell’accoglienza, nella difesa dei diritti dei migranti, hanno aderito e contribuito al progetto denominato “L’Europa inizia a Lampedusa” che dal 1 al 3 ottobre prossimo si svolgerà sull’Isola, organizzato dalla locale Amministrazione Comunale.

Numerosi gli eventi che ruotano attorno all’iniziativa e che si svilupperanno lungo i primi tre giorni del mese di ottobre.

La “seconda giornata della Memoria e dell’Accoglienza” avrà inizio a Piazza Castello, alle ore 9,00 di giovedì 1° ottobre, con la installazione di una live performance di Francesca Nitti, Little Red UnderWood, tratta dal Cappuccetto Rosso di Charles Perrault. Seguirà poi una mostra fotografica “Migranti a rischio nel Mar Mediterraneo“. Nello stesso tempo, giovani e studenti, saranno impegnati, nelle aule della scuola Ettore Majorana, in vari laboratori, migrazione e diritto alla salute, discriminazione e diritti umani, e soccorsi in mare, quest’ultimo curato dal CISOM. Concluderanno, il primo giorno, due incontri di cui il primo rivolto ai docenti – Rappresentazione dei migranti nei libri di testo italiani di storia e geografia – e il secondo rivolto al pubblico – Io non volevo partire. Chi fugge dalla guerra ha bisogno di una mano.

Venerdì 2 ottobre verrà inaugurata la mostra “Cartagine Altera Europa“: nei locali dell’area marina protetta le opere del Museo del Bardo di Tunisi incontreranno le opere dei Musei Vaticani. Giovani e studenti potranno ancora godere dei laboratori che si susseguiranno, sempre nelle aule della scuola Ettore Majorana, nel corso della giornata: Memoria Futura, Flussi migratori e il diritto di asilo nella UE, discriminazione e diritti dei minorenni migranti, l’arrivo delle vittime di tratta nell’ambito dei flussi migratori. I docenti e i dirigenti si incontreranno invece sul tema “Lavorare su migrazioni e antirazzismo a scuola: possibili percorsi e materiali didattici“. Piazza Garibaldi sarà poi teatro di due eventi particolari, la proiezione di un film documentario, girato tra il Libano e la Giordania, Torn di Alessandro Gassman e il concerto di Alaa Arsheed, violinista.

La mattina del 3 ottobre, dopo l’inaugurazione della scultura Naufraghi e la marcia verso la porta d’Europa, il cui epilogo sarà il momento di raccoglimento con padre Mussie Zerai e con i superstiti del naufragio, si concluderà la “seconda giornata della Memoria e dell’Accoglienza” con una cerimonia in mare organizzata dalla Guardia Costiera.

Feminò nasce a bordo CP 324 grazie al team sanitario del CISOM

E’ nato ieri sera, Feminò, il bambino che ha visto la luce a bordo della motovedetta CP 324 della Guardia Costiera di Lampedusa grazie all’intervento sanitario del Dr. Luca Italia, otorino di Acireale, e di Marianna Mandich, una giovane infermiera umbra, entrambi del team sanitario del CISOM. Per il Dr. Italia era la prima uscita in mare ed ha trovato subito la vita appena iniziata del piccolo nato da Ester Terry giovane e spaventata donna che è stata subito assistita a bordo mentre intorno l’attività di soccorso era dedicata anche agli altri migranti. La motovedetta CP 324 era già impegnata con le motovedette CP 319 e CP 285 di Lampedusa con a bordo altri team sanitari del CISOM, in un’altra operazione di soccorso insieme a un’unità della Guardia di Finanza per prestare soccorso ad un gommone, trovato semi affondato dalle unità intervenute. Durante questa operazione sono giunti salvi 91 migranti mentre è stato recuperato anche il corpo di un migrante privo di vita.

Cecina (LI): Ljublju estate 2015

La Base Logistica Militare di Cecina, in provincia di Livorno, ha ospitato nel mese di agosto, dal 3 al 25, un gruppo di 20 bambini bielorussi provenienti da Gomel, uno dei villaggi più esposti alle radiazioni conseguenti l’incidente nucleare alla centrale di Cernobyl, avvenuto il 26 aprile 1986.

Da anni il CISOM cura il progetto denominato in bielorusso “LJUBLJU’” il cui significato in italiano corrisponde a “Ti voglio bene”.

Si tratta di una iniziativa umanitaria intesa ad assistere un gruppo di bambini di nazionalità bielorussa, di età compresa tra i sette e gli undici anni, provenienti da zone che ancora oggi  risentono degli effetti disastrosi di Chernobyl.

Come è noto le conseguenze dell’incidente sono state estremamente devastanti. La propagazione delle radiazioni ha contaminato tutto l’ambiente circostante, coinvolgendo tutti gli elementi: terra, aria, acqua. In particolare il “cesio” ancora oggi è presente, in quantità elevate, in molti cibi, che vengono normalmente consumati dalla popolazione.

I bambini, che non dispongono di elevate difese immunitarie, sono altamente vulnerabili ed esposti, quindi, al rischio di contrarre malattie tumorali e leucemie. Per contrastare, di conseguenza, questa insorgenza si è realizzato un progetto, Ljubljù appunto, nato con l’obiettivo di ospitare in Italia i bambini delle zone più colpite dalle radiazioni.

I dati scientifici a disposizione dimostrano, infatti, che dopo un adeguato soggiorno in territori non contaminati, l’organismo dei bambini perde dal 30 al 50% del cesio assorbito, riducendo, così, il rischio di contrarre quel tipo di malattie.

Ljubljù, giunto ormai  alla settima  edizione, ha come scopo principale quello di aiutare, per quanto possibile, questi piccoli ragazzi, ospitandoli e impegnandoli in molte attività programmate, pianificando corsi di lingua italiana, giochi di gruppo, sport, organizzando gite nei vicini siti di interesse storico-culturale, nonché sottoponendoli a controlli sanitari per monitorare il loro stato di salute.

Durante la loro permanenza in Italia ragazzi sono stati costantemente coordinati da 30 volontari del CISOM, provenienti da vari gruppi del Nord Italia. A seguito di accurata visita oculistica è stato necessario dotare 9 bambini di occhiali da vista. Le visite odontoiatriche hanno, invece, permesso di poter curare numerosi ragazzini i cui denti presentavano parecchie carie. Tutti comunque hanno sempre fruito della delicata e precisa assistenza degli psicologi del CISOM.

Il numero dei bambini ospitati varia di anno in anno dipendendo appunto dalle donazioni e dai contributi pervenuti. Per tale ragione la Fondazione CISOM è continuamente alla ricerca di finanziamenti, in modo tale che più bambini possano godere, in numero sempre più crescente, dei benefici del soggiorno, delle amorevoli cure e del sorriso dei nostri Volontari. Madre Teresa di Calcutta diceva che “non sapremo mai quanto bene può fare un semplice sorriso”.

Alle iniziative collegate al progetto Ljublju collaborano cinque Comuni dell’area livornese (Cecina, Vada, Rosignano, Donoratico e San Vincenzo) che a breve sottoscriveranno un protocollo d’intesa per incrementare le attività organizzative sostenute da “The Global Fund for Forgotten People” dell’Ordine di Malta.

Campo giovani “Anch’io sono la Protezione civile”

I campi “Anch’io sono la Protezione civile”, organizzati dal Dipartimento della Protezione civile con la collaborazione delle organizzazioni nazionali di volontariato e delle regioni, rappresentano certamente un efficace metodo per abituare i giovani alla convivenza con i rischi naturali o causati dall’uomo e per conoscere come funziona il Sistema nazionale di Protezione civile.
Anche il CISOM – Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta aderisce a questa iniziativa e lo fa coinvolgendo il primo Comune a sud dell’Europa: Lampedusa.

Dopo i campi di Terni, Caserta e Macerata, dal 31 agosto al 4 settembre ventuno bambini dell’arcipelago pelagico vivranno a stretto contatto con le strutture operative di Protezione civile e con i volontari che abitualmente partecipano alla gestione delle emergenze, sia a livello nazionale che locale. E lo faranno unendo gli aspetti teorici, come capire cos’è un piano di Protezione civile, con quelli più pratici come spegnere un principio di incendio o come interfacciarsi con i soccorritori.

Per unire simbolicamente tutti i campi organizzati quest’anno dal nord al sud, venerdì 4 settembre alle ore 12 il Capo del Dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio consegnerà ai giovani soccorritori di domani gli attestati di partecipazione ed incontrerà i rappresentanti delle strutture operative che hanno contribuito alla realizzazione del campo e le istituzioni locali.

Siamo a Lampedusa dal 2008 – sottolinea Mauro Casinghini, Direttore Nazionale del CISOM – dove collaboriamo con la Guardia Costiera e la Guardia di Finanza fornendo il personale sanitario a bordo delle unità navali di soccorso. Proprio per questa nostra presenza costante e fattiva sul territorio, nel 2013 un gruppo di cittadini lampedusani ha chiesto di istituire un nucleo operativo CISOM sull’isola, che si affianca oggi al nucleo sanitario di soccorso SAR (Search and Rescue) e collabora con il Sindaco che, ricordiamo, è la massima autorità locale di Protezione civile”.

“Grazie all’impegno di CISOM e dell’amministrazione locale, anche a Lampedusa è stata colta l’essenza dello spirito dei campi scuola: stimolare la crescita dell’intero sistema locale di protezione civile partendo dai giovani, che saranno la linfa vitale dei prossimi anni ma che già oggi, arricchiti dall’esperienza del periodo trascorso insieme, possono tornare nelle proprie famiglie e sensibilizzare anche i genitori sui temi di protezione civile” sostiene il Capo del Dipartimento, Fabrizio Curcio. “Il Dipartimento crede fortemente in questa esperienza e speriamo che sempre di più lo faccia l’intero Paese”.

Campo Estivo Italia: Racconigi 2015

Sabato 8 agosto si è conclusa la 4a edizione del Campo Estivo Italiano, realizzata grazie all’impegno dei rappresentanti dei Gran Priorati e del CISOM e alla disponibilità della famiglia Castelbarco-Gosztonyi che ha ospitato tutta la struttura del Campo nella propria Tenuta “I Berroni” di Racconigi, nella campagna cuneese.

Il Campo Estivo Italia,a similitudine dei campi Internazionali, riunisce giovani, volontari e disabili, dai 18 ai 35 anni, allo scopo di poter contribuire alla loro formazione spirituale, assistenziale e personale secondo il motto che in questa edizione è stato: “Sogna e fanne realtà!”.
Con l’ausilio di squadre logisticamente specializzate del CISOM, che sono intervenute al montaggio ed allo smontaggio del Campo, e con l’esperienza assistenziale delle Delegazioni Gran Priorali è stata creata una struttura che ha consentito la partecipazione di 42 ragazzi disabili continuamente assistiti da 83 volontari provenienti da tutta Italia, ai quali è stata data l’opportunità di trascorrere una settimana di amicizia, di divertimento e di rinnovamento spirituale indimenticabile, nel corso della quale ogni barriera fisica, linguistica e culturale è stata abbattuta.
Una settimana intensa, ma non per questo stancante, di giochi, di musica, di spiritualità, di sapere, di gite, di esperienze comunque formative che hanno arricchito il bagaglio personale di tutti coloro che, sotto un unico vessillo, hanno partecipato al Campo.

team sanitari CISOM nei primi 7 mesi del 2015

Caldo torrido o condizioni di mare proibitive, salvare una vita vale più di qualsiasi sacrificio fisico.
Al largo del Mediterraneo i team sanitari del Corpo italiano dell’Ordine di Malta dal 2008 soccorrono migranti a bordo delle motovedette e delle navi del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, dei pattugliatori della Guardia di Finanza e dal 2014 a bordo delle navi della Marina Militare. Dal 1 gennaio 2015 al mese di luglio sono 81.408 le ore trascorse in mare con la passione di chi è consapevole che aiutare il prossimo in difficoltà è un dovere. 124 uomini e donne si sono alternati con qualsiasi condizione meteorologica e hanno affrontato ogni giorno, 24 ore su 24, miglia e miglia per assistere chi ha affrontato un viaggio ben più complesso: 29.889 migranti sono stati visitati e tratti in salvo sui mezzi di soccorso dello Stato italiano.

“Vogliamo coraggio da parte dell’Italia al pari di quello dei nostri team sanitari e degli equipaggi che si occupano del soccorso ai migranti” – così il direttore nazionale del CISOM, Mauro Casinghini, che più volte si è speso affinché il concetto di “Europa Fortezza” possa trasformarsi in Europa dell’integrazione, fonte di ricchezza umana. – “La presenza di navi con bandiere dei paesi europei fa ben sperare in un cambio di posizione rispetto al problema dei flussi migratori dall’Africa. Ma occorre fare di più, ragionando efficacemente sul tema di una reale integrazione e sugli interventi possibili per far sì che detti flussi possano essere maggiormente contenuti. Troppi morti continuano a popolare il Mediterraneo, ormai la più grande fossa comune del nostro pianeta. A preoccupare è soprattutto il legame tra il numero dei morti e la popolarità del fenomeno, un legame terrificante che non può determinare l’attenzione politica al fenomeno da parte dell’Europa.

Oggi a rinforzare le fila del soccorso nel Mediterraneo ci sono anche grandi organizzazioni non governative che recentemente hanno preso spunto dalla nostra esperienza pluriennale per incrementare questa difficile e delicata attività di primo soccorso in mare. Oltre all’emergenza del soccorso occorre continuamente porre attenzione al tema dell’accoglienza, creando nuove, coraggiose opportunità che diventino il concreto contrasto al dilagante populismo, tema rilevante delle agende politiche di taluni schieramenti. Sono convinto che l’integrazione reale debba partire dal primo rapporto tra i cittadini italiani e i migranti. In questo senso ben si colloca l’iniziativa di alcuni sindaci che stanno impiegando i migranti ospitati per piccoli lavori di utilità sociale, che contribuiscono alla restituzione della dignità a queste persone e al decoro delle città che li ospitano. Un’iniziativa certamente da incoraggiare e sviluppare su tutto il Paese.”

SAR OPERATION: il CISOM nel Mar Mediterraneo

L’area SAR di responsabilità italiana si estende per circa 500.000 chilometri quadrati ed è di pertinenza della Guardia Costiera come prevede la Convenzione di Amburgo del 1979. Dal 2008 nelle attività di soccorso nel Mediterraneo il CISOM affianca le squadre militari sui dispositivi navali della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza,7anni di assistenza sanitaria in cui medici e infermieri hanno maturato una specifica formazione ed esperienza nell’ambito del First Aid in mare: una figura sanitaria innovativa in Italia nell’ambito del “SAR – (Search and Rescue) – OPERATION”, progetto finanziato dall’Unione Europea e cofinanziato dal Ministero dell’Interno, dopo il drammatico naufragio del 2013.Da febbraio a novembre 2014 il CISOM ha collaborato con la Marina Militare per il dispositivo navale “Mare Nostrum” e attualmente collabora con medici a bordo nell’ambito delle differenti missioni italiane e europee (Triton e Mare Sicuro).

L’attitudine al soccorso e gli specifici interventi nell’ambito sanitario di emergenza hanno trasformato una parte del CISOM in un vero e proprio Corpo specializzato nel primo soccorso medico in mare. Si tratta di team generalmente formati da un medico e un infermiere professionale, pronti all’imbarco sui mezzi navali di soccorso in pochi minuti, 24 ore su 24, 365 giorni l’anno. Quando i flussi si intensificano il CISOM garantisce la presenza di team anche per le unità navali maggiori della Guardia Costiera che permangono in pattugliamento nel Mediterraneo.

La complessità delle operazioni effettuate dagli equipaggi delle motovedette e i sanitari del CISOM ele delicate attività di soccorso di un’imbarcazione stracolma fino all’inverosimile di bambini, donne e uomini, ne rende difficile anche il racconto quotidiano. Un’attività delicatissima in cui ogni minimo imprevisto potrebbe trasformarsi in una tragedia: basta anche un impercettibile spostamento del baricentro delle precarie imbarcazione per determinarne il rovesciamento ein moltissimi casi i migranti non sanno né nuotare, né tenersi a galla. Terminata la fase della sistemazione a bordodella motovedetta, il team si dedica completamente alle situazioni che richiedono particolare attenzione sanitaria. Questa operazione inizia appena i migranti salgono a bordo e prosegue durante la navigazione. Fondamentale, inoltre, il ruolo svolto per favorire gli interventi delle autorità sanitarie a terra, affinché vengano predisposte tutte le strutture necessarie al successivo trattamento dei migranti che presentano particolari patologie.

Roma – il fenomeno migratorio mediterraneo

Martedì 21 luglio, alle ore 10,30, presso la Sala degli Arazzi della sede romana della Rai di Viale Mazzini, il Direttore Nazionale del Cisom, dr. Mauro Casinghini, interverrà al convegno “I volti del Mediterraneo: la percezione del fenomeno migratorio”.

All’evento, organizzato dal Centro Studi e Ricerche sulle Relazioni Pubbliche nel Mediterraneo (CE.R.RP.MED) in collaborazione con la Rai e la Ferpi e con il patrocinio dell’ANCI e della Comunità di Sant’Egidio, parteciperanno Autorità religiose, civili e militari.

Il convegno si svilupperà in due momenti: nella mattinata si darà spazio all’analisi degli aspetti della comunicazione e della percezione del fenomeno migratorio e di come questi possano generare la consapevolezza e la reputazione di un Paese nell’opinione pubblica e istituzionale. La corretta divulgazione, appunto, delle informazioni attinenti il fenomeno migratorio è essenziale per la esatta comprensione da parte dell’opinione pubblica mondiale. L’Europa, infatti, ha preso consapevolezza del complesso fenomeno anche grazie ad una maggiore percezione scaturita dal modo in cui lo stesso è stato e viene raccontato, spiegato e veicolato ai diversi livelli istituzionali da chi opera e si trova a gestire questo delicato momento; nel pomeriggio poi, alle 14,30, alla ripresa dei lavori, verranno illustrati gli aspetti legati al ruolo che le istituzioni, le Forze Armate, la Guardia Costiera, la Guardia di Finanza, le autorità (locali e nazionali) e le associazioni di volontariato ricoprono in questo scenario. Verrà fatto un raccordo del modo in cui le diverse azioni e gli impegni di tutti vengono integrati in un quadro ampio e complesso.

Salerno: Coppa Italia di calciobalilla in carrozzina

Il 4 e il 5 luglio la città di Salerno ha ospitato la competizione denominata “Coppa Italia” di calciobalilla in carrozzina.

L’evento ha visto la partecipazione di 40 atleti diversamente abili, provenienti da varie regioni dell’Italia, che si sono contesi, attraverso impegnativi incontri che hanno avuto luogo nei locali del Grand Hotel Salerno, il prestigioso trofeo, giunto alla sua quarta edizione.

Alla competizione ha anche gareggiato, ma fuori classifica, una rappresentativa russa che ha aderito al progetto “holiday experience”.

Le varie fasi del torneo si sono dimostrate un’ occasione importante per sottolineare la facilità con cui, anche le persone con disabilità fisica, possano avvicinarsi ad una disciplina sportiva alla portata di tutti, ma indiscutibilmente impegnativa nel momento in cui viene praticata a livello agonistico.

Il gruppo CISOM di Salerno, con i suoi medici e i suoi volontari, non poteva non garantire il necessario supporto sanitario ad una manifestazione di notevole rilevanza a livello nazionale, dimostrando professionalità ed efficienza in ogni occasione in cui vi è stato bisogno di intervenire.

La competizione quindi ha consentito a tutti i presenti di vivere una magnifica esperienza a contatto con atleti il cui entusiasmo e le cui performances hanno dimostrato di poter competere a qualsiasi livello.

Pistoia: tutti a tavola per aiutare i più bisognosi

Il Sagrato della chiesa di Tobbiana, e il suo spazio circostante, anche il 4 luglio scorso è stato “teatro” della tradizionale “Cena di Beneficienza”.

Alla presenza di numerose Autorità, tra le quali il Sindaco e Vice Sindaco di Montale, il Comandante della Polizia Municipale e Assessori Regionali, circa trecentoquaranta cittadini hanno aderito all’iniziativa promossa dal Capo Gruppo CISOM di Pistoia e da Don Cristoforo, Parroco di Tobbiana e Cappellano Magistrale dell’Ordine di Malta, oltre che Assistente Spirituale di quel Gruppo.

Il ricavato della cena di quest’anno avrà un duplice utilizzo:

– dare accoglienza ad un gruppo di bambini provenienti dalla zona di Cernobyl, che trascorreranno le loro vacanze in Italia;

– fornire assistenza e sostegno ai senza tetto della stazione di Pistoia.

Il Gruppo di Pistoia del CISOM, da cinque anni, fornisce la sua collaborazione nel “Progetto Ljublju”. Un gruppo di 20 bambini bielorussi nel mese di agosto vengono ospitati, presso la Base Logistica Militare di Cecina, per trascorrere una vacanza c.d. “di risanamento”. Vacanza che ha lo scopo di ridurre gli effetti causati dalle radiazioni provenienti dalla centrale nucleare di Chernobyl.

I volontari del Gruppo CISOM di Pistoia, unitamente ai Cavalieri e alle Dame dello SMOM di Pistoia contribuiscono alla fornitura, ogni giovedì, di circa 60 pasti caldi (cinque chilogrammi di pasta, 60 panini e 10 litri di bevande) e di vestiario (coperte e sacchi a pelo) ai senza tetto della Stazione di Pistoia, ai quali vengono anche distribuiti dolci, pizze e quant’altro i fornitori generosamente donano.

Queste iniziative, ufficialmente avviate il primo gennaio scorso, hanno suscitato la generosa partecipazione anche delle popolazioni di Tobbiana e Fognano, che contribuiscono con offerte in denaro e con la donazione di prodotti alimentari.

L’attività intrapresa richiede certamente un elevato impegno ma i Volontari sono felici di svolgerla consapevoli di poter aiutare persone in difficoltà. La migliore ricompensa per loro e vedere sorridere quelle persone che ricevono un così piccolo aiuto.

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