L’arrivo del primo paziente al Covid Hospital Marche

La conclusione dei collaudi e l’arrivo dei primi pazienti nella struttura del Covid Hospital Marche accolti dalle squadre sanitarie, danno l’avvio alla piena funzionalità del complesso. A Civitanova Marche è stato allestito in poco meno di tre settimane il secondo Covid Hospital, committente il Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta che ha raccolto i fondi per realizzarlo – 8 milioni di euro – unicamente utilizzati per rendere immediatamente agibile la struttura dello spazio Fiera di Civitanova Marche. Grazie alla stretta collaborazione fra lo staff tecnico, guidato da Guido Bertolaso, e le maestranze in cantiere i tempi di realizzazione sono stati ridotti al minimo possibile. Oltre 30 imprese, 250 operai al lavoro durante i picchi massimi di lavorazione e 100 volontari dell’Ordine di Malta INSIEME hanno lavorato per realizzare l’opera in tempi brevi.

 

COVID -19 UN’ESPERIENZA UMANA UNICA PER I NOSTRI VOLONTARI CHE HANNO RIEMPITO DI SIGNIFICATO LE PAROLE TEMPESTIVI ED EFFICACI

Un’esperienza decisamente impegnativa dal punto di vista operativo ed umano, quella legata alla pandemia Covid-19. Superiamo 120 giorni di attività per gli oltre 2000 volontari in assistenza alla popolazione in tutta Italia. Un’esperienza collaborativa che ha visto agire in sintonia le varie anime dell’Ordine di Malta che mai come ora hanno cooperato per rafforzare l’assistenza ai bisognosi. Ognuno per la sua unicità operativa. Dietro la Croce Ottagona uomini e donne impegnati nella complessa gestione di un quotidiano fuori dall’ordinario dove Delegazioni, Corpo Militare, ACISMOM e Corpo Italiano di Soccorso hanno rafforzato le proprie capacità unendosi e offrendo un’assistenza capillare e continuativa.

A differenza delle emergenze passate questa porta con sé un carico umano elevato con una dose di rischio personale che non ha però fermato il cuore grande dei nostri volontari. Senza risparmiarsi mai e senza fermarsi un solo giorno da quel 31 gennaio, quando la Presidenza del Consiglio dei Ministri, attraverso il Dipartimento di Protezione Civile, ci ha chiamato a rispondere all’emergenza che in una prima fase ci ha visto coinvolti per lo screening sanitario negli aeroporti. Le prime squadre sanitarie sono state organizzate per il monitoraggio all’interno degli aeroporti italiani su voli Schengen ed Extra Schengen, con un impegno fino ai coprire turni in 15 aeroporti italiani. L’operatività rivolta all’emergenza COVID – 19 si divide in cinque macro aree: la risposta è organizzata in Supporto Sanitario, Supporto Logistico, Supporto nei COC, Supporto psicologico e Supporto alla popolazione con consegna di viveri e farmaci.

Non si è fermata l’assistenza dedicata ai senza dimora, a Roma il Circolo San Pietro ha richiesto l’assistenza per far riparte le due mense In via della Lungaretta e in Via Adige. In tutte le regioni è di nuovo attivo il servizio di UDS Unità di strada, fra le prime squadre tornate operative dopo le prime restrizioni la Calabria, il Piemonte e alcune città del Veneto e della Lombardia, dove la situazione sanitaria lo ha permesso. A Padova l’assistenza si è consolidata anche nelle RSA, così come in Sicilia non mancano le attenzioni per le zone più disagiate delle città. Ancora in Lombardia, il gruppo di Monza-Brianza si è distinto per la sua sensibilità ed ha anticipato la produzione delle mascherine per sordi, in collaborazione con l’associazione Emergenza Sordi. In Toscana i volontari squadre di volontari sono costantemente operativi nei COC, mentre in Umbria sono oltre 100 i volontari operativi sul territorio in assistenza alla popolazione. In Liguria la nave ospedale ormeggiata al porto di Genova, necessità di quotidiana assistenza logistica. I volontari sono impegnati nel servizio logistico in collaborazione con la Delegazione e insieme alle squadre del Corpo Militare.

Sui territori il supporto nei COC (Centri Operativi Comunali) in Veneto, Umbria, Toscana, Liguria, Calabria, Sicilia, Campania, Puglia, Friuli Venezia Giulia e nel Lazio viene attivato dai diversi Comuni che richiedono supporto delle squadre per l’assistenza alla popolazione: consegna dei farmaci e della spesa e delle necessità di un isolamento forzato da parte della popolazione. Il supporto è stato coordinato anche per alcuni ospedali dove sono state allestite le tende destinate al pre-triage, come anche nelle case circondariali, in Toscana. Così come l’assistenza è stata garantita per il Numero Verde “Emergenza Coronavirus” della Regione Calabria, dove i sanitari rispondono alla popolazione, veicolando le informazioni necessarie. Nelle Marche i volontari sono impegnati nella consegna degli alimenti e mascherine mentre a Civitanova Marche sono oltre 40 i volontari impegnati nella gestione logistica e amministrativa del COVID Hospital in allestimento, che si sommano al Corpo Militare e alla delegazioni di Marche Sud con il supporto della Delegazione di Marche Nord, per oltre 100 volontari impegnati sul campo.

Il servizio psicologico è gestito sul fronte sia interno che esterno dedicandosi alla popolazione, ai nostri volontari e sanitari e soccorritori del sistema di protezione civile. Il supporto delle squadre di psicologi in emergenza è stato diffuso sul web attraverso un vademecum per i più piccoli, con consigli e suggerimenti pratici; l’Ordine degli Psicologi ha richiesto la collaborazione dei nostri volontari per un servizio territoriale in Umbria e Liguria, mentre in Toscana il supporto è stato richiesto dal Coordinamento Regionale delle maxi emergenze. Un lavoro costante da parte del gruppo degli psicologi in emergenza teso alla collaborazione con l’Ordine degli Psicologi e con il Ministero della Salute: da qualche giorno è attivo il Numero Verde unico a cui rispondono anche i nostri volontari, con notevoli risultati sia di risposta che di assistenza. Un’attività progettuale impegnativa organizzata sin dalle prime fasi della pandemia, quando era già chiaro che il tempo del lockdown avrebbe creato a tutti notevoli difficoltà e che ha reso operativa una proposta che fino a qualche tempo fa avrebbe trovato le solite resistenze ora per fortuna dissipate.

Non si ferma l’assistenza dedicata ai senza dimora a Roma, dove il Circolo San Pietro ha richiesto l’assistenza per far riparte le due mense In via della Lungaretta e in Via Adige. Le squadre sono operative per garantire il servizio alle mense che si rivolgono varie categorie di persone, anziani senza sostegno economico, giovani privi di lavoro, immigrati extracomunitari, ma anche chi entra ed esce dal carcere, chi semplicemente vive nell’indigenza e quindi si rivolge alle Cucine per poter avere un pasto caldo e soprattutto in questo particolare momento di emergenza e isolamento rendersi utili per chi una casa non ce l’ha acquista ancora più importanza. I nostri volontari si occupano di presidiare i luoghi per agevolare il corretto svolgimento della distribuzione dei pasti.

Tempestività ed efficacia sono per noi un modello operativo e di gestione, lo abbiamo dimostrato nella realizzazione dei due COVID HOSPITAL allestiti in Lombardia e nelle Marche. A Milano, nello staff progettuale e organizzativo di Guido Bertolaso; abbiamo collaborato con oltre 30 volontari per la realizzazione del primo ospedale allestito nello spazio della Fiera, affiancando la Fondazione Fiera di Milano che si è occupata della realizzazione del progetto. Modello replicato a Civitanova Marche con un impegno progettuale e organizzativo destinato a far crescere il nostro Corpo: oltre 8 milioni di euro raccolti in poco tempo e la completa gestione della realizzazione del progetto che è stato consegnato alla Regione Marche sabato 16 Maggio. Tre settimane di tempo per realizzare un progetto che libererà gli ospedali delle Marche dal virus, mettendo a disposizione della comunità una struttura all’avanguardia sia in termini sanitari che strutturali. Come nello spirito sanitario che ha caratterizzato l’Ordine di Malta dalla sua fondazione, questi progetti rafforzano la nostra capacità di risposta ad una emergenza che, durante questa seconda fase necessità della capacità organizzativa delle forze sanitarie di volontariato. L’impegno profuso dal Raggruppamento Marche è stato decisamente encomiabile e mi rende orgoglioso aver scommesso sulle capacità delle nostre squadre che hanno gestito un progetto così complesso con grande serietà.

Gerardo Solaro del Borgo
Presidente Fondazione Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta

 

IN DONO LA STATUA DELLA VERGINE LAURETANA PER IL CANTIERE COVID NELLE MARCHE

A Lourdes la Madonna è apparsa. A Loreto la Madonna cammina all’interno della sua casa.

Così San Pio da Pietrelcina confermava la Presenza viva della Madonna nella Santa Casa di Loreto, da sempre patrona delle Marche e da oggi divenuta custode del Covidhospital di Civitanova Marche.

Nell’arco delle celebrazioni annuali per il Giubileo Lauretano, Monsignor Fabio Dal Cin, Prelato della Santa Casa di Loreto, ha voluto donare una immagine della Vergine Lauretana che oggi 2 Maggio, all’inizio del mese mariano, è stata portata in processione in un breve tratto del cantiere del Covid alla presenza dei rappresentanti e volontari  dell’ Ordine di Malta, del Corpo Italiano di Soccorso CISOM e del Corpo Militare dell’ACISMOM.

Consegnata l’immagine dal delegato del Prelato di Loreto nella mani del Capo Raggruppamento Marche del CISOM, si è svolta una breve processione nel cantiere dove gli operai si sono uniti nella preghiera delle Litanie Lauretane.

Profondo ringraziamento è stato espresso per l’incessante impegno dei volontari  che come unica motivazione lavorano per il sollievo dei “Signori Malati” anche da parte di una delegazione dell’Amministrazione comunale di Civitanova Marche presente alla cerimonia.

La Supplica alla Vergine di Loreto è stata letta dal Presidente del CISOM Gerardo Solaro del Borgo, a cui è seguito un momento di silenzio in memoria delle vittime del virus decedute senza il conforto dei propri cari, insieme al ricordo della recente scomparsa di Sua Altezza Eminentissima il Principe Gran Maestro Fra Giacomo dalla Torre del Tempio di Sanguinetto.

La presenza della Madonna di Loreto sigilla l’antico e forte legame che l’Ordine di Malta ha con la Santa Casa di Loreto.

 

Le squadre degli psicologi in emergenza divisi sul fronte interno ed esterno per il COVID-19

DAL SITO www.orderofmalta.int 

L’emergenza socio-sanitaria determinata dalla pandemia di Coronavirus ha ripercussioni psicologiche dalle mille sfaccettature, molte delle quali inedite, sebbene la psicologia d’emergenza sia un ambito già ben rodato. Da due settimane ormai gli psicologi del Corpo italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta (Cisom) sono operativi in diverse regioni d’Italia, “una quarantina circa sono in prima linea”, conferma Pierluigi Policastro, responsabile nazionale psicologi del Cisom.

Come si articola il vostro lavoro?

Il nostro lavoro – svolto in coordinamento con la Protezione Civile italiana, con la Croce Rossa e con altre associazioni di psicologia dell’emergenza – si articola su due grandi fronti, esterno ed interno. L’assistenza esterna riguarda il supporto alle persone in quarantena, perché positive al Covid-19, oppure in isolamento fiduciario perché in contatto con positivi. Ma, parallelamente, abbiamo cominciato da subito un lavoro di assistenza interno, rivolto agli operatori: medici, infermieri e volontari dell’Ordine di Malta che operano in prima fila per sconfiggere questa pandemia. Inoltre, alcuni ordini professionali ci hanno chiesto di partecipare alla turnazione per i numeri telefonici di ascolto da loro attivati: lavoriamo con il Coordinamento dell’Ordine degli psicologi nelle regioni Liguria e Lombardia, con il Coordinamento regionale delle maxi-emergenze in Toscana e anche con alcuni piccoli comuni del Salernitano che ci hanno chiesto supporto psicologico.

Con quali strumenti?

Purtroppo possiamo usare solo il telefono, perché dobbiamo tutelare i nostri operatori psicologi volontari. Qualsiasi intervento di altro tipo sarebbe impossibile.

Quali sono le caratteristiche di questa emergenza?

L’emergenza Covid-19 ha caratteristiche proprie, del tutto atipiche – spiega Policastro – perché per la prima volta ogni operatore, professionista o volontario, deve anche confrontarsi con il proprio diretto coinvolgimento personale, relazionale e familiare nella stessa emergenza. Siamo colpiti noi stessi, oltre a coloro che assistiamo. Per quello che riguarda la popolazione pensiamo soltanto alla situazione dei dimessi. Loro sono guariti, sì, ma sono persone devastate. Probabilmente hanno trascorso giorni nei letti accanto ad altri malati, che non ce l’hanno fatta. Sono stati soli, senza avere a fianco i loro cari, senza condividere neppure un pianto. E poi non dobbiamo dimenticare di quanto sia importante e denso di significato, per gestire la sofferenza, anche l’aspetto rituale e simbolico.

Quali consigli si possono dare?

Ci troviamo di fronte ad una nuova tipologia di intervento, per la quale è necessario considerare l’importanza del supporto psicologico adesso e in prospettiva. Bisogna aiutare le persone ad utilizzare questo momento come una fase evolutiva. A noi non interessa silenziare i sintomi, come accade a un medico che deve curare una polmonite interstiziale. Noi interveniamo in un momento successivo, siamo in un sistema di ascolto attivo e cerchiamo di dare elementi di psico-educazione. A questo proposito abbiamo anche elaborato alcuni documenti che si trovano sul sito del Corpo italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta, fra i quali un vademecum rivolto proprio agli operatori sanitari e di protezione civile: https://www.cisom.org/news-2/covid-19-indicazioni-per-il-benessere-psicologico-degli-operatori-sanitari-e-di-protezione-civile/

Sempre nell’ambito della lotta alla pandemia Covid-19, il Global Fund for Forgotten People dell’Ordine di Malta ha stanziato i fondi per realizzare e gestire una piattaforma digitale che consentirà agli psicologi del Cisom di interagire da remoto con i beneficiari. Questa piattaforma permetterà di organizzare anche sessioni di gruppo per arginare i sentimenti di solitudine, ansia e stress, e sarà disponibile 24 ore al giorno insieme a una linea telefonica costantemente presidiata. Questa iniziativa andrà a beneficio dei volontari e del personale direttamente coinvolto nelle attività di soccorso, nonché di tutti coloro che soffrono a causa del virus, persone in quarantena, isolate e le loro famiglie.

Luca Rovati: l’emergenza Coronavirus mi ha insegnato che il cuore degli uomini è grandissimo

Ospedaliere dell’Associazione Italiana e Consigliere del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta, Luca Rovati è da un mese in prima linea nella lotta al coronavirus.

DAL SITO www.orderofmalta.int 

Rovati, i lavori di allestimento del nuovo ospedale nella Fiera di Milano stando andando avanti speditamente nonostante le difficoltà. Quando apriranno i primi reparti ai malati di Coronavirus?

Spero che i primi due reparti con 30 posti letto possano aprire sabato 4 aprile. Poi ogni due, tre giorni aprirà un nuovo reparto. Sarà una delle più grandi strutture per la terapia intensiva in Europa per un totale di 200/250 posti letto. Accoglierà i pazienti più gravi affetti da coronavirus, che ormai da giorni gli ospedali della Lombardia fanno grande fatica ad assorbire.

Qual è il ruolo del Corpo Italiano di Soccorso?

Oltre ad aver proposto alla Regione Lombardia che l’incarico per l’allestimento dell’ospedale venisse affidato a Guido Bertolaso, ex numero uno della Protezione Civile Italiana, fin dal suo arrivo a Milano il Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta (CISOM) lo ha affiancato e ha collaborato con lui, fornendogli ogni possibile sostegno. Basti dire che il centro operativo del lavoro per il nuovo ospedale è la sede del Corpo a Milano. All’interno della Fiera di Milano i nostri volontari, insieme agli addetti della Regione e a quelli della Fiera, stanno lavorando 24 ore su 24. Inoltre, buona parte dei materiali per l’allestimento dell’ospedale, per un valore ad oggi di circa 4,5 milioni di euro, sono passati attraverso e gestiti dal Corpo Italiano di Soccorso.

È stato importante reperire 260 macchine per la respirazione artificiale

Si è stato fondamentale, ma è stato anche estremamente complicato. Fondamentale perché senza questi apparecchi non è possibile allestire un letto per la terapia intensiva o sub intensiva. Complicato perché tutto il mondo sta comprando questo tipo di attrezzature. Trovarli, comprarli al giusto prezzo (oggi circolano offerte fino a 3-5 volte il loro valore), ma anche trovare il modo per portarli dalla Cina a Milano con il blocco dei trasporti aerei, non è stato un lavoro banale, anzi.

Poi c’è stata l’idea di chiedere l’intervento dei medici albanesi. Come è andata?

Due settimane fa ho ricevuto la telefonata di un amico, l’imprenditore albanese Isuf Berberi, che mi ha chiesto che cosa ci servisse. Gli ho subito risposto: medici ed infermieri. Confesso che non avevo molte speranze. Anche l’Albania si deve preparare per la possibile diffusione del contagio. Invece, grazie all’interessamento delle massime autorità albanesi, tra queste il Primo Ministro ed il Ministro della Sanità, e la collaborazione del Ministero degli Affari Esteri Italiano, oggi 30 medici ed infermieri albanesi sono arrivati a Bergamo. Saranno certamente utili per assistere i medici italiani in quella che è la provincia italiana che più sta soffrendo per la diffusione del virus. Un grazie va anche a Stefano Palumbo, ambasciatore dell’Ordine di Malta in Albania: il suo intervento per facilitare questa operazione è stato fondamentale.

Quali sono i prossimi passi?

Il Presidente del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta, Gerardo Solaro del Borgo, sta già lavorando con la Regione Marche per l’allestimento di un ospedale nella Fiera di Civitanova Marche, sul modello di quello di Milano. La campagna per la raccolta fondi è già partita ed è convogliata sul conto corrente del CISOM. Nel frattempo, i nostri volontari stanno facendo un lavoro straordinario in tutta Italia portando assistenza, cibo e medicine alle persone che sono anziane, isolate o in difficoltà. Senza dimenticare il lavoro prezioso svolto dai nostri psicologi. Pensate all’importanza di offrire sostegno ai medici, infermieri e volontari che si trovano in prima linea ad affrontare questa terribile situazione. A tutti loro va la mia ammirazione ed il mio ringraziamento.

Tra i prossimi passi c’è anche l’allestimento di posti di terapia intensiva nell’Ospedale dell’Ordine di Malta a Roma

Metà del nostro ospedale a Roma, il San Giovanni Battista, è stato riconvertito a tempo di record per poter assistere i malati di coronavirus. L’altra metà continua ad operare normalmente, anche se con tutte le precauzioni necessarie in questi casi. In questa prima fase siamo in grado di assistere i nostri pazienti che dovessero presentare sintomi della malattia. In una seconda fase, con l’autorizzazione della Regione Lazio, potremo assistere anche malati provenienti dagli altri ospedali, insieme a quelli che dovessero aver bisogno della terapia intensiva.

Che cosa ha imparato da questa esperienza?

Nessun paese al mondo era pronto ad affrontare una crisi di queste proporzioni. A mio parere, quando tutto sarà finito, dovremo riflettere su cosa possiamo fare per essere meglio preparati ad affrontare una tragedia come questa. Ad esempio, non è possibile non avere a disposizione o riuscire a produrre in quantità sufficiente uno strumento basilare come le mascherine. Detto questo, sono davvero rimasto colpito dalla generosità e dal cuore delle persone. Sono tantissimi coloro che stanno rischiando in prima persona per assistere gli altri. Questo è un grande segno di speranza.

 

COVID – 19 Supporto alle istituzioni sul territorio in cinque aree d’intervento

L’operatività di Protezione Civile rivolte all’emergenza COVID – 19 da parte delle squadre del CISOM – Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta attive in tutta Italia si dividono in cinque aree: la risposta con i nostri volontari è organizzata in Supporto Sanitario, Supporto Logistico, Supporto nei COC, Supporto psicologico e Supporto alla popolazione con consegna di viveri e farmaci.

Dopo una prima fase  in cui si è resa necessaria la presenza delle squadre di volontari negli aeroporti, per lo screening sanitario ai passeggeri di rientro in Italia dai voli internazionali, attualmente le squadre sono organizzate soprattutto sul territorio in collaborazione con Regioni e Comuni. Restano ancora attivi i servizi in 5  aeroporti che richiedono attenzione, considerati hub di snodo importanti da monitorare ancora: Milano Malpensa, Venezia, Bari, Catania e Torino.

Il supporto nei COC in  VenetoUmbria, Toscana, Liguria, Calabria, Sicilia, Campania, Puglia, Friuli Venezia Giulia e nel Lazio viene attivato dai diversi Comuni che richiedono il supporto delle squadre per l’assistenza alla popolazione: consegna dei farmaci e della spesa e delle necessità di un isolamento forzato da parte della popolazione. Il supporto è coordinato anche per alcuni ospedali dove sono state allestite le tende destinate al pre-triage, come anche nelle case circondariali, in Toscana. Così come l’assistenza è garantita anche per il Numero Verde “Emergenza Coronavirus” della Regione Calabria, dove i sanitari rispondono alla popolazione, veicolando le informazioni necessarie.

Il supporto Psicologico delle squadre di psicologi in emergenza è diffuso sul web attraverso un vademecum per i più piccoli, con consigli e suggerimenti pratici; l’Ordine degli Psicologi ha richiesto la collaborazione dei nostri volontari per un servizio territoriale in Umbria e Liguria, mentre in Toscana il supporto è stato richiesto dal Coordinamento Regionale delle maxi emergenze.

Non si ferma l’assistenza dedicata ai senza dimora, a Roma il Circolo San Pietro ha richiesto l’assistenza per far riparte le due mense In via della Lungaretta e in Via Adige. Da oggi le squadre saranno operative per garantire il servizio alle mense che si rivolgono varie categorie di persone, anziani senza sostegno economico, giovani privi di lavoro, uomini separati, immigrati extracomunitari, ma anche chi entra ed esce dal carcere, chi semplicemente vive nell’indigenza e quindi si rivolge alle “Cucine” per poter avere un pasto caldo e soprattutto in questo particolare momento di emergenza e isolamento rendersi utili per chi una casa non ce l’ha acquista ancora più importanza. I nostri volontari si occuperanno di presidiare i luoghi per agevolare il corretto svolgimento della distribuzione dei pasti.

Il messaggio del Presidente e del Direttore ai volontari, efficaci e tempestivi per l’emergenza COVID-19.

Cari Volontari, care Volontarie,

la crisi che sta attraversando l’Italia a causa del COVID – 19 è decisamente la più grave degli ultimi anni e la nostra esperienza sanitaria potrà e dovrà fare la differenza nell’ambito del Sistema di Protezione Civile nazionale. Dallo scorso 5 Febbraio, grazie al vostro impegno, ci siamo immediatamente attivati per mantenere sotto controllo la diffusione del virus attraverso lo screening sanitario negli aeroporti. E ancor di più sui territori siamo stati chiamati dalle Istituzioni per essere al loro fianco in un momento di difficoltà generale, riconoscendo il vostro valore espresso in ogni azione compiuta.

Dallo scorso 31 gennaio la Direzione Nazionale del CISOM coopera a stretto contatto con la Protezione civile Nazionale e nel contempo coordina gli interventi necessari con le Regioni e i Comuni che rendono tempestiva la nostra assistenza sul territorio. Dalla Direzione Nazionale una filiera quotidiana di controllo è organizzata per rendere la nostra missione efficace sia a livello nazionale che locale: confronto e comunicazione interna verso i gruppi e raggruppamenti, necessaria al fine di coordinare le attività con le istituzioni periferiche, che pure in questo momento rappresentano la capillarizzazione della nostra capacità di risposta. Parimenti la collaborazione con il Dipartimento di Protezione Civile è costante e rende la nostra partecipazione attiva anche nello scambio delle informazioni riguardanti i decreti attuativi da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Infine, la comunicazione esterna è gestita a stretto contatto fra gli uffici stampa, così da calibrare i messaggi in uscita e rendere il nostro contributo sempre più opportuno e coordinato.

Come nel nostro motto le parole efficaci e tempestivi, dovranno guidare ogni singola azione di quanto potremo fare ogni giorno e auspico sarà sempre più attenta e giudiziosa, nei modi, nei comportamenti, nei messaggi personali che porteremo nel nostro operato. Ricordandoci che rappresentiamo una istituzione millenaria, da sempre vicina a chi ha più bisogno di noi.

Un buon esempio, da parte nostra, rappresenta l’attuazione delle direttive e i suggerimenti dalle Istituzioni che ora più che mai saranno utili per tenere sotto controllo la diffusione del virus.

Pertanto a tutti i volontari in servizio non ci stancheremo di ricordare l’utilizzo di tutti i presidi e accorgimenti che devono tutelare la vostra salute ma anche di chi assistite, ulteriore messaggio di cura per la persona come della gestione di una situazione che attualmente è ancora molto delicata, in termini di percezione della crisi e reale diffusione del COVID-19.

Infine ringrazio ognuno di voi per l’impegno profuso e la serietà con cui rendiamo il nostro servizio in un momento complesso per il nostro Paese, vi esorto a continuare e coinvolgere altri volontari per implementare le attività, qualora si renderà necessario.

Certo che il Vostro impegno renda prezioso l’operato del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta anche in questa particolare situazione, vi auguro buon lavoro.

    Giovanni Strazzullo                                                                                                   Gerardo Solaro del Borgo

Il Direttore Nazionale                                                                                              Il Presidente Fondazione CISOM

 

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COVID -19 _Comunicazione Presidente – Dn

 

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