UN GIORNO NORMALE A LARGO DI LAMPEDUSA

Lui è Mohseen, un bambino di 10 mesi, salvato a circa 25 miglia a sud di Lampedusa dopo essere stato in mare per più di 2 giorni. Sono stati gli uomini della Guardia Costiera a strapparlo dalle acque del mare. Mohseen è tra le braccia di Santo Brancati, medico CISOM che insieme all’infermiera CISOM Sara Burnett-Stuart e Said Yaccub mediatore di OIM si sono presi cura di lui. Mohseen è partito dalle coste libiche insieme al fratello di circa 6 anni Mahmoud, alla mamma ed altri 8 minori e 43 persone.

‘È stata la mamma – ha raccontato il dottor Santo Brancati – una giovane ed esausta donna siriana, mentre mi porgeva il biberon di suo figlio a raccontarmi, con un buon inglese, parte del loro viaggio, di cui il Mediterraneo rappresenta soltanto l’ultima pericolosa tappa. Partiti mesi fa dalla Siria sotto regime e in guerra, da dove suo marito non è riuscito a partire, hanno raggiunto la Libia, qui per ben sette volte ha tentato la traversata insieme ai suoi bambini, sempre catturati dalla polizia libica, ma sempre ha avuto la forza, il coraggio e forse la disperazione di scappare e riprovarci per dare un’altra possibilità alle loro vite. Il loro obiettivo è quello di raggiungere parte della loro, famiglia che già vive in Olanda da tempo, non so quanto durerà ancora il loro viaggio ma spero che d’ora in poi possano essere finalmente al sicuro’.

Prosegue ogni giorno il lavoro dei sanitari del Corpo Italiano di Soccorso a bordo delle imbarcazioni del Corpo delle Capitanerie di Porto, Guardia Costiera nelle acque del Mediterraneo nell’ambito del progetto PASSIM4 (Primissima assistenza sanitaria e sorveglianza in mare), co-finanziato dai fondi Europei BMVI 2021-2027 (border management visa instruments).

La scomparsa del Barone Guglielmo Guidobono Cavalchini

Si è spento questa mattina nella sua casa di Buccinasco circondato dall’affetto della sua famiglia il Barone Guglielmo Guidobono Cavalchini, Balì Gran Croce di Onore e Devozione in Obbedienza dell’Ordine di Malta. Avrebbe compito 88 anni il prossimo 20 gennaio. Il Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta piange uno dei suoi fondatori in quel lontano 1970, e il suo Direttore Nazionale negli anni dal 2001 al 2006.

Il Presidente Benedetto Barberini, insieme al Consiglio della Fondazione, alla Direzione Nazionale e a tutti i volontari si unisce al dolore della famiglia, della moglie e dei figli e al lutto dei membri della Delegazione di Lombardia dell’Ordine di Malta. Ne ricordano le alte doti spirituali e morali insieme al contributo da lui dato alla nascita del Cisom e alla dedizione da lui profusa nel corso di tutta la sua vita al suo sviluppo.

Guardando negli occhi le persone che salviamo in mezzo al mare. Intervista a Michela Ruggiero

Michela Ruggiero, qual è il tuo ruolo nella Direzione Nazionale del CISOM?

Sono il Capo ufficio operazioni logisti che. Mi occupo di tutto quello che è l’operatività del Corpo. In particolare, all’interno di questa mia responsabilità, ricade l’attività Passim (Primissima assistenza sanitaria nelle operazioni di soccorso in mare), realizzata insieme alla Guardia Costiera Italiana, all’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni e gli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera (USMAF) dipendenti dal Ministero della Salute.

Da quanti anni lavori su questo progetto?

Ho iniziato nel 2012, terminata l’Università. Mi occupavo dei biglietti aerei per i nostri volontari che dal 2008 svolgevano l’attività di soccorso in mare a bordo delle imbarcazioni della Guardia Costiera con base a Lampedusa. Poi, piano piano, sono cresciuta nelle responsabilità, ed è cresciuto anche l’impegno del progetto.

Immagino che sia molto faticoso.

È così. Siamo reperibili h24, sette giorni su sette. Lo sono i nostri medici e gli infermieri che devono essere sempre pronti ad imbarcarsi e a salpare e di conseguenza lo sono anche io che sono la loro responsabile. Anche nei giorni in cui non sono di reperibilità, se hanno bisogno di me non posso non rispondere al telefono.

I medici e gli infermieri del CISOM, di fatto fanno parte dell’equipaggio, ne diventano un tutt’uno.

Un’attività di questo tipo non può essere fatta se non c’è sinergia tra tutti coloro che sono a bordo. Ormai sono tanti anni che operiamo insieme agli uomini della Guardia Costiera. Ci infondiamo sicurezza a vicenda, insieme alla speranza di riuscire a salvare le persone in mare e di riuscire a portarle vive a terra. Siamo i primi che guardiamo gli occhi delle persone che avevano ormai perso la speranza in mezzo al mare.

Com’è cambiato l’impegno del CISOM nel soccorso in mare dal 2008 ad oggi?

È cambiato moltissimo. All’inizio operavamo solo con medici volontari. Oggi con l’aumento esponenziale dei team impegnati e con la durata dei turni che possono arrivare anche a tre mesi, operiamo solo con professionisti selezionati con un bando di concorso.

Quante sono le persone impegnate?

Oggi siamo saliti a 13 team (composti da un medico e da un infermiere) operativi 24/7. Per tanti anni abbiamo avuto a Lampedusa quattro team. Oggi i team a Lampedusa che rimane il cuore centrale del progetto sono saliti a sei. Abbiamo poi due team a Roccella Ionica e due a Crotone. Poi abbiamo un medico nella base elicotteri di Catania e un medico nella base elicotteri di Pescara pronti ad intervenire direttamente in mare sul luogo dell’incidente o per prestare primo soccorso a chi ha bisogno di cure a bordo di una imbarcazione. Infine, abbiamo due altri team a Catania e a Messina sulle Unità navali maggiori della Guardia Costiera.

Quali sono le difficoltà del tuo lavoro?

Trovare i sanitari in alcuni periodi non è stato facile: soprattutto durante il Covid. Siamo sempre riusciti a garantire la nostra assistenza sanitaria a bordo. Assistenza che non è solo rivolta ai migranti, ma anche all’equipaggio. Avere i nostri medici a bordo è un supporto che va oltre il momento del salvataggio. È una garanzia che permette ai componenti la squadra di svolgere meglio il loro difficile lavoro. Oggi il problema di trovare i medici e gli infermieri si è quasi azzerato. Si è sparsa la voce e sono loro che chiedono di lavorare con noi in mare.

Immagino non sia un lavoro per tutti.

È un lavoro molto duro. Sia emotivamente che fisicamente. I nostri team lavorano in mezzo al mare, di notte. Cercando di salvare più vite possibile. Prestando cure contemporaneamente a più persone. Alcune volte rimangono in mare per 36 ore consecutive, in ogni condizione meteo. Sono medici e infermieri sono abituati al concetto di morte. Ma in mezzo al mare, di fronte ad un naufragio, quando cerchi di capire chi puoi ancora salvare e ti trovi davanti tantissimi bambini, molti ragazzi della loro stessa età, non è affatto facile. Per questo ammiro chi si dedica con passione a questo servizio.

Occorrerà curare anche l’aspetto psicologico.

Una parte importante è costituita dai team di psicologi volontari del CISOM che sono a disposizione non solo dei nostri sanitari, ma anche degli equipaggi della Guardia Costiera. Sono pronti ad intervenire in caso di emergenza, ma forniscono assistenza a chiunque li chiami. Non è una attività scontata la nostra, ma è fondamentale. In molti mi hanno ringraziato per la nostra attenzione a questo aspetto.

Quali sono stati i momenti più significativi del 2024?

Nel 2024 il CISOM ha prestato soccorso ad oltre trentamila migranti salvando la vita di uomini, donne e bambini in situazioni di estrema vulnerabilità, talvolta in situazioni ambientali e meteo estreme. Questo dato fornisce la dimensione e l’importanza del nostro impegno. Poi ci sono gli eventi speciali come quello del 24 agosto quando, poco prima dell’alba, una ragazza etiope a largo dell’isola di Lampedusa ha partorito su un natante in vetroresina di 10 metri. Il nostro medico e il nostro infermiere pur nella difficile situazione, hanno aiutato la donna che ha dato alla luce una bambina. Madre e figlia sono risultate essere in buone condizioni di salute.

Cosa ti aspetti dal 2025?

Non mi aspetto grandi differenze rispetto agli ultimi anni. Noi continueremo a mettercela tutta, guardando negli occhi le persone che salviamo in mezzo al mare.   

Lettera del Presidente della Fondazione CISOM ai nostri volontari

Carissimi,

vorrei iniziare questa mia lettera di fine anno ringraziando personalmente tutti voi volontari e tutte voi volontarie, uno ad uno, così come tutti i collaboratori, il Consiglio Direttivo, il Direttore e il Vicedirettore ma anche, almeno idealmente, ogni singolo assistito, ogni persona fragile o bisognosa, ogni malato, ogni migrante o persona colpita da calamità e ogni persona che vive in condizioni di disagio che durante questo lungo e difficile anno abbia avuto sollievo o conforto, anche lieve, dalla presenza del nostro Corpo.

Il mio ringraziamento nasce dal cuore perché, senza questa vostra – e nostra – profusione di impegno e buona volontà, senza una sinergia tra tutti noi così proficua, sarebbe stato impensabile poter aiutare il nostro prossimo e onorare la Croce Ottagona, vessillo sotto cui ci troviamo costantemente ad operare. Mi auguro, quindi, che questo nostro impegno comune possa rinforzarsi con il tempo, mese dopo mese, servizio dopo servizio, per riuscire a garantire il nostro supporto in modo costante a chi ne ha più bisogno.

Non elencherò tutte le attività che abbiamo svolto negli scenari più difficili durante quest’anno che sta volgendo al termine, non è questa la sede, ma sono particolarmente orgoglioso di citare almeno le più significative. Oltre alla ormai notoria esperienza di soccorso ai migranti in Sicilia e in Calabria nell’attività PASSIM insieme con il Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera. Si tratta dell’assistenza alla popolazione durante l’alluvione in Emilia-Romagna che ha visto il virtuosissimo impiego del nostro Nucleo di Soccorso Acquatico e l’apertura del “servizio docce” rivolto ai senza fissa dimora nel “Centro Fra’ Renato Paternò”, ormai punto di riferimento per le persone più fragili della città di Roma.

Auguro a tutti voi, alle vostre famiglie e ai vostri cari i migliori auguri per un sereno e Santo Natale e un Felice Anno Nuovo.

Benedetto Barberini, Presidente

Donazione all’Ambasciata dell’Ordine di Malta in Ucraina

Un pulmino nove posti, attrezzato per il trasporto disabili. È stato donato dal Corpo italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta all’Ambasciata dell’Ordine di Malta in Ucraina. Il Presidente del CISOM Benedetto Barberini, insieme con il Direttore Nazionale Luigi Di Iorio hanno consegnato il 21 novembre a Roma le chiavi ad Andriy Khanas, Consigliere dell’Ambasciata. Il pulmino verrà utilizzato nelle attività di assistenza sviluppate dall’Ambasciata e dal Corpo dei volontari ucraini dell’Ordine di Malta. Questa donazione si aggiunge alle numerose altre che il Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta e le altre entità dell’Ordine di Malta in tutto il mondo hanno fatto per portare aiuto alle persone che soffrono a causa della guerra. Toccanti le parole di Andriy Khanas che ha ringraziato il CISOM a nome dell’Ambasciatore Antonio Gazzanti Pugliese di Crotone e dei volontari Ucraini per la sensibilità dimostrata nei confronti delle loro numerose iniziative sociali.

Cerimonia di consegna dei Meriti Melitensi

Il 20 novembre a Roma, nella cornice della Casa dei Cavalieri di Rodi, sede della Fondazione Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta, si è svolta la cerimonia di consegna delle onorificenze al Merito Melitense concesse dall’Ordine di Malta a coloro che si sono distinti nelle molteplici attività del CISOM rivolte a chi è nel bisogno.

Presieduta dal Presidente Benedetto Barberini, alla cerimonia sono intervenuti l’Ambasciatore del Sovrano Ordine di Malta presso il Quirinale Stefano Ronca, il Comandante del Corpo Militare dell’Ordine di Malta Gen. Tommaso Gargallo di Castel Lentini, il Comandante Generale della Guardia Costiera Amm. Nicola Carlone, accompagnato dal Vice Comandante Generale Amm. Sergio Liardo.

Erano presenti il Consiglio Direttivo e il Direttore Nazionale del CISOM Luigi Di Iorio insieme al Vicedirettore Nazionale Fabrizio Celestini.

Complessivamente sono state 33 le onorificenze che sono state conferite in questa occasione. Numerose le nostre volontarie e i nostri volontari che sono stati insigniti.  

Aiuti per il Libano

Un secondo carico di aiuti umanitari è partito il 29 ottobre da Roma in direzione Beirut. Il Corpo Italiano di Soccorso ha risposto così all’appello dell’Associazione Libanese dell’Ordine di Malta e ha provveduto ad inviare sacchi a pelo, coperte e capi di vestiario. Un totale di quattro tonnellate di aiuti, spediti grazie ai voli dell’ Aeronautica Militare sotto il coordinamento del Grande Ospedaliere dell’Ordine di Malta Fra’ Alessandro de Franciscis.

A causa della guerra in corso, l’Associazione Libanese ha aumentato i suoi sforzi ed i suoi programmi sociali e di assistenza. Membri e volontari dell’Ordine di Malta in Libano sono impegnati ad aiutare numerose famiglie di sfollati, fornendo loro un sostegno essenziale. L’Ordine di Malta, opera in Libano attraverso una rete di 60 progetti umanitari.

CISOM – Scuola di Alta Formazione: Calendario corsi ottobre-dicembre ‘24

Si terranno a Roma presso la sede dell’Ordine di Malta Italia di Lungotevere Aventino 9, i corsi organizzati dalla Scuola Nazionale di Alta Formazione della Fondazione Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta. Nel quarto trimestre del 2024 sono tre i corsi proposti:

  • PTC – Pre-hospital Trauma Care (nelle date del: 11 novembre 2024, 11 dicembre 2024) per medici, infermieri e soccorritori;
  • Corso Soccorso in Mare (22-24 ottobre 2024; 15-17 novembre 2024; 13-15 dicembre 2024) per medici, infermieri;
  • ALS – Advanced Life Support (6-7 novembre 2024, 4-5 dicembre 2024) per medici e infermieri.

La Scuola propone tariffe scontate per i volontari CISOM. I tre corsi danno diritto a crediti ECM.

La Scuola Nazionale di Alta Formazione della Fondazione Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta è stata istituita allo scopo di svolgere attività di alta formazione, ricerca e servizi in ambiti multidisciplinari; di promuovere e supportare le attività formative e la loro integrazione con le realtà locali, nazionali e internazionali. Vuole essere punto di riferimento per tutti quei Professionisti che hanno interesse nell’accrescere le loro conoscenze e modi comportamentali in ogni situazione critica, sperimentando in modo assolutamente sicuro tutte le procedure inerenti alla sfera clinico assistenziale relative ad ogni tipo di emergenza. La scuola assume come elemento qualificante delle proprie attività il concorso e la collaborazione delle diverse discipline rappresentate al suo interno, al fine di utilizzare al meglio il capitale umano, con applicazione di nuove tecniche e tecnologie didattiche nelle varie professioni.

Opuscolo presentazione corsi: Corsi Alta Formazione CISOM quarto trimestre 24

Per maggiori informazioni:
Tel: 06.69773201 email: segreteria.formazionesanitaria@cisom.org

PARTO IN MARE A LAMPEDUSA

Poco prima dell’alba di oggi a largo dell’isola di Lampedusa, una ragazza etiope ha partorito su un natante in vetroresina di 10 metri sul quale viaggiava con 46 persone. L’imbarcazione, partita dalla Libia, è stata soccorsa dai militari della Guardia di Finanza e da quelli della Guardia Costiera.

Il medico Sara Pagliarini e l’infermiere Simone Sinibaldi, sanitari del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta, sono stati fatti arrivare a bordo dell’imbarcazione per assistere la ragazza nel parto. Pur nella difficile situazione, la donna ha dato alla luce una bambina. Madre e figlia sono in buone condizioni di salute.

Una volta arrivati a Lampedusa, la donna e la neonata sono state portate al poliambulatorio dell’isola dove vengono tenute sotto controllo.

Questo parto in mare, si va ad aggiungere ai numerosi altri che, in oltre 15 anni di assistenza a bordo, hanno visto i medici e gli infermieri del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta prendersi cura della salute delle madri e dei neonati.

Questo intervento è stato realizzato nell’ambito del progetto PASSIM4 (Primissima assistenza sanitaria e sorveglianza in mare), co-finanziato dai fondi Europei BMVI 2021-2027 (border management visa instruments).

Gli auguri in occasione di San Giovanni Battista

Carissimi Volontari, Sostenitori ed Amici del CISOM,

nella solennità di San Giovanni Battista patrono dell’Ordine di Malta festeggiamo il nostro 54° compleanno e non potevamo essere più fortunati nella coincidenza delle due occasioni.

Cinquantaquattro anni ed oltre nove secoli di gloriosa storia di cui sentiamo ogni giorno l’onore ed il peso per quello che la croce ottagona – che portiamo con orgoglio sulle nostre uniformi – rappresenta in tutto il mondo.

Siamo chiamati ogni giorno a combattere a difesa dei poveri, dei sofferenti e di tutti coloro che per motivi diversi vivono momenti di difficoltà. Tra questi le crisi climatiche, i disastri naturali, le guerre e la povertà che spingono milioni di persone ad affrontare viaggi che mettono in grave pericolo la loro vita.

Oggi il mio pensiero è rivolto, oltre che ai Signori Assistiti, a tutti coloro che indossando il nostro basco rosso spendono ore, giorni, mesi della propria vita per rendere migliore l’esistenza di chi è stato più sfortunato di noi.

A ognuno di Voi, alle vostre famiglie ed a tutti quelli che contribuiscono ogni giorno a renderci sempre più “tempestivi nell’accorrere, efficaci nel soccorrere” il mio più sentito GRAZIE.

Luigi Di Iorio – Direttore Nazionale

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