L’Ordine di Malta celebra il suo fondatore Fra’ Gerardo a 900 anni dalla morte

L’Ordine di Malta celebra il suo fondatore Fra’ Gerardo a 900 anni dalla morte.
Il 3 settembre 1120 moriva a Gerusalemme il Beato Fra’ Gerardo, fondatore dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme. Il 3 settembre 2020, membri e volontari dell’Ordine di Malta nei cinque continenti celebreranno questo importante anniversario.
Il Luogotenente Interinale, Fra’ Ruy Gonçalo do Valle Peixoto de Villas Boas, sarà il 3 settembre a Scala, sulla costiera amalfitana, insieme ad una delegazione composta dal Sovrano Consiglio e da oltre centro membri e volontari dell’Ordine di Malta provenienti da tutta Italia. Qui, nel pieno rispetto della normativa vigente per il contenimento dell’epidemia Covid-19, parteciperà alle celebrazioni organizzate in onore del Beato Gerardo dalla cittadina che numerosi storici indicano essere il suo luogo di nascita.

FORMAZIONE CERTIFICATA CON LA SCUOLA UNITA’ CINOFILE CISOM

Rendere maggiormente professionali le prestazioni delle unità cinofile soprattutto in contesti di emergenza e maxi-emergenza e creare una formazione sempre più performante ed elevata.
Con il nuovo accordo appena sottoscritto con FCC S.r.l.s. le unità cinofile del Cisom potranno accedere all’esame di certificazione con Audit F.C.C.
A firmare il protocollo d’intesa con la nostra Fondazione è FCC, unico Organismo di Certificazione competente esclusivamente in ambito cinofilo in tutta Europa. FCC opera in conformità alla ISO 17024 e fonda la sua attività sui principi di imparzialità, indipendenza, trasparenza e senza conflitti di interesse .
Le unità cinofile formate attraverso la nostra Scuola nazionale cinofila seguiranno un iter specifico al fine di ottenere la certificazione.
Gli ambiti di formazione che saranno certificati da FCC sono Educativo addestrativo, Comportamentale, Addestrativo operativo, Sociale e Soccorso, per qualificare l’attività formativa in linea con gli standard di certificazione elaborati, sottolineando l’importanza di una formazione professionale di qualità, capace di rispondere ai bisogni di apprendimento di chi vuole iniziare la professione cinofila e di chi vuole seguire percorsi di aggiornamento e di formazione continua necessari per mantenere uno standard professionale di qualità.
Le Unità Cinofile del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta sono una risorsa indispensabile, dove competenza, impegno, sacrificio si fondono con le grandi capacità del nostro fedele amico a quattro zampe. La Fondazione CISOM ha istituito la Scuola Cinofila come obiettivo di formare Unità Cinofile Operative per il ritrovamento di persone disperse in superficie o sotto le macerie.
FCC è dotato di conoscenza ed esperienza che, unita a professionalità e conoscenza del mercato europeo cinofilo, lo rendono il miglior riferimento per la certificazione in vari ambiti delle attività cinofile.
L’obiettivo è garantire maggiore sicurezza e valore alle attività di formazione, ora più che mai indispensabili per fornire un supporto sempre più efficace e professionale.

 

9 VOLONTARI CISOM CALABRIA CERTIFICATI USAR PER INTERVENTO IMMEDIATO IN EMERGENZA

 

La Calabria, regione dalle mille bellezze, rappresenta uno dei territori a rischio eventi sismici rilevanti in Italia. Diversi i terremoti dannosi, tra cui il terremoto-Maremoto di Reggio e Messina del 1908 dove le città sono state sbriciolate dall’evento sismico di magnitudo 7,2, fra i più forti registrati. Dall’esperienza d’intervento e gestione del rischio è nato un progetto pilota grazie alla collaborazione tra il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco con alcune Associazioni di Volontariato locale insieme alla Protezione Civile Nazionale e regionale.

Capofila del progetto è l’associazione internazionale Edelweiss che sperimenta per la prima volta in Italia una collaborazione con i Vigili del Fuoco per l’intervento immediato (le prime 72 ore) negli scenari post disastro in zona rossa. Da qui nasce l’opportunità di costruire un Team USAR allargato ad alcune squadre formate secondo le linee guida comuni internazionali – INSARAG Standards.

Tre le associazioni presenti in Calabria che partecipano ad un percorso di formazione certificata della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco del progetto pilota, insieme ad Edelweiss, gli Angeli della Sila e il Raggruppamento Calabria del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta, che ha fornito alla struttura di soccorso complessa la componente sanitaria e psicologica con i propri volontari specializzati presenti nella regione.

Domenica 26 Luglio 2020 si è concluso il V corso U.S.A.R. (Urban Search And Rescue) con una lunga esercitazione della durata di 24 ore continuative, svolta nel comune di Torre di Ruggiero.

Nel corso della cerimonia finale, il presidente dell’Edelweiss, ha consegnato i certificati di attestazione U.S.A.R., rilasciati dalla Escola Portuguesa de Salvamento, per i nuovi abilitati. Ben 9 sono stati i volontari del CISOM Calabria certificati USAR, tra cui il Capo Raggruppamento Saverio Tripodi.

Quello tra il gruppo regionale di Protezione civile U.S.A.R. e le squadre dei Vigili del Fuoco – afferma Massimo Conforti  –  è un sodalizio nato oramai da molto tempo e che permetterà di espandere capillarmente l’intervento congiunto in ambito di ricerca e soccorso in ambiente urbano destinato a crescere anche grazie ad alcune esercitazioni in programma proprio tra VVFF e il neo Gruppo U.S.A.R. già nei prossimi mesi.

Il volontariato – continua Conforti – è uno dei punti di forza del nucleo di Protezione Civile della Regione Calabria e la lunga attività che ogni nucleo operativo svolge ha dato vita ad una solida sinergia tra differenti reparti e istituzioni. Il rappresentante della PC Calabria, Antonio Nisticò ha definito “splendida l’iniziativa appena conclusasi che apre, inoltre, a possibili futuri progetti di collaborazione implementando le attività U.S.A.R come quelle attuate dal comparto droni, normalmente svolte dalla Protezione Civile regionale, con il chiaro intento di aumentare ancora di più la collaborazione. 

Il corso appena concluso ha permesso a 49 volontari di lavorare a stretto contatto con formatori di alto profilo tecnico in attività come l’apertura di varchi di accesso, la messa in sicurezza di edifici a rischio collasso, lo spostamento di carichi pesanti ed il soccorso di eventuali vittime.

L’esercitazione ha avuto una durata di 24 ore durante i quali i Volontari si sono sottoposti a stress psicologico e fisico sono stati il momento culmine di un corso duro e impegnativo di 70 ore tra teoria ed esercitazioni sul campo.

La certificazione U.S.A.R., della durata di 3 anni, darà alle squadre volontarie la possibilità di operare con unità U.S.A.R dei Vigili del Fuoco, qualora questi ultimi dovessero richiederlo, così da garantire una risposta ancor più capillare ed efficace alle diverse necessità operative.

 

PORTO DI GENOVA, SQUADRE SANITARIE AL SERVIZIO DEI PASSEGGERI

Da 20 anni il gruppo Genova del CISOM è operativo con un ambulatorio sanitario all’interno dell’area di passaggio del Terminal Traghetti del Porto di Genova. Grazie a questa esperienza è stato possibile  consolidare una relazione istituzionale che ha reso l’attività oggetto di un protocollo d’intesa tra il Gruppo di Genova del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta e il Terminal Traghetti, da poco rinnovato per l’estate 2020 così da garantire l’assistenza sanitaria a tutte le persone afferenti il Terminal.

Le nostre squadre formate da medico, infermiere e soccorritore, ogni estate assistono in media 100 persone. Garantiscono la continuità  di cura agli utenti in arrivo e in partenza e al personale in servizio. Sono un punto di riferimento per i medici di bordo con i quali si attiva il passaggio di consegna dei viaggiatori che necessitano assistenza.

Il personale medico del gruppo Genova, oltre a fornire l’assistenza sanitaria alle persone in viaggio, è in contatto con l’Autorità Portuale e il Servizio Sanitario Locale per organizzare il ricovero, in caso di  necessità.

Il servizio, avviato nel mese di luglio, prevede la turnazione delle nostre squadre sanitarie fino a fine agosto, nel periodo di maggiore intensità di spostamenti e frequenza di passeggeri all’interno degli scali portuali.  Il servizio è attivo tutti i giorni nell’ambulatorio al Terminal Traghetti dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 21 mentre il sabato e la domenica, giorni di maggiore afflusso, dalle 9 alle 21.

ISOLA DELL’ASINARA, DA 8 ANNI SQUADRE OPERATIVE PER ASSISTENZA SANITARIA

 

Per l’ottavo anno consecutivo la struttura di Cala D’Oliva, a Porto Torres, diviene la sede operativa delle nostre squadre dedicate all’assistenza sanitaria sull’Isola dell’Asinara. A rinnovare il protocollo d’intesa pochi giorni fa, l’Ente Parco, il Comune di Porto Torres e l’Agenzia Conservatoria delle Coste della Sardegna con il vertice del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta, grazie ai risultati raggiunti dai nostri volontari nelle passate stagioni estive, così da garantire assistenza per il periodo di maggiore afflusso di pubblico sull’isola.

A Porto Torres, l’area Marina Protetta dell’isola dell’Asinara, ogni anno le nostre squadre assistono turisti per una media di oltre 100 pazienti. Avviato sabato 25 luglio e fino al prossimo 25 settembre, il servizio vede operativi  i volontari con squadre formate da medico, infermiere e logista, tutti provenienti dai nostri raggruppamenti.

Le attività assicureranno un primo intervento sanitario alla popolazione che, a qualsiasi titolo, transita o si trova sull’isola dell’Asinara. I nostri sanitari, oltre a prestare le prime cure, gestiranno ogni necessario contatto con l’Autorità Marittima e con le Autorità locali e sanitarie organizzando, in caso di necessità, il trasporto del paziente  e l’eventuale ricovero.

Nella struttura di Cala D’Oliva il servizio è previsto dalle ore 08.30 alle ore 17.30. Ma a garanzia di un’azione tempestiva, sarà attivata la pronta reperibilità anche al di fuori dagli orari e per tutto l’arco della giornata.

Al fine di garantire spostamenti e interventi immediati la nostra struttura locale ha messo a disposizione un’ambulanza h24 dedicata al team sanitario.

50 ANNI CISOM, 50 ANNI DI PASSI

Abbiamo percorso chilometri, camminato nel fango e fra le macerie di un’Italia troppo fragile per i nostri sogni, navigato fra le onde del Mar Mediterraneo per salvare vite umane e parlato ore con gli invisibili, che per noi hanno messo a nudo la propria anima nelle fredde notti d’inverno, mentre ci prendevamo cura di loro.

Abbiamo assistito e visitato bisognosi la cui primaria necessità spesso era di essere riconosciuti come persone. Abbiamo raccolto indumenti, farmaci e cibo, abbiamo allestito campi per gli sfollati nelle più grandi emergenze nazionali e internazionali, quelle stesse tende che in estate hanno accolto giovani studenti e insieme abbiamo compreso cosa vuol dire donarsi insegnando loro a credere nella Protezione Civile, come strumento di tutela, oltre che di soccorso.

Abbiamo pregato e imparato ancor di più l’amore per il prossimo durante gli incontri spirituali e i pellegrinaggi. Diciottomilatrecentocinquanta giorni trascorsi incrociando sguardi e stretto mani di chi in quel momento chiedeva il nostro aiuto. E c’eravamo.

Siamo noi, gli uomini e le donne del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta, che da cinquant’anni ci prendiamo cura degli esseri umani.  #CISIAMOCISOM

GUARDA IL VIDEO DEI 5O ANNI

L’arrivo del primo paziente al Covid Hospital Marche

La conclusione dei collaudi e l’arrivo dei primi pazienti nella struttura del Covid Hospital Marche accolti dalle squadre sanitarie, danno l’avvio alla piena funzionalità del complesso. A Civitanova Marche è stato allestito in poco meno di tre settimane il secondo Covid Hospital, committente il Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta che ha raccolto i fondi per realizzarlo – 8 milioni di euro – unicamente utilizzati per rendere immediatamente agibile la struttura dello spazio Fiera di Civitanova Marche. Grazie alla stretta collaborazione fra lo staff tecnico, guidato da Guido Bertolaso, e le maestranze in cantiere i tempi di realizzazione sono stati ridotti al minimo possibile. Oltre 30 imprese, 250 operai al lavoro durante i picchi massimi di lavorazione e 100 volontari dell’Ordine di Malta INSIEME hanno lavorato per realizzare l’opera in tempi brevi.

 

COVID -19 UN’ESPERIENZA UMANA UNICA PER I NOSTRI VOLONTARI CHE HANNO RIEMPITO DI SIGNIFICATO LE PAROLE TEMPESTIVI ED EFFICACI

Un’esperienza decisamente impegnativa dal punto di vista operativo ed umano, quella legata alla pandemia Covid-19. Superiamo 120 giorni di attività per gli oltre 2000 volontari in assistenza alla popolazione in tutta Italia. Un’esperienza collaborativa che ha visto agire in sintonia le varie anime dell’Ordine di Malta che mai come ora hanno cooperato per rafforzare l’assistenza ai bisognosi. Ognuno per la sua unicità operativa. Dietro la Croce Ottagona uomini e donne impegnati nella complessa gestione di un quotidiano fuori dall’ordinario dove Delegazioni, Corpo Militare, ACISMOM e Corpo Italiano di Soccorso hanno rafforzato le proprie capacità unendosi e offrendo un’assistenza capillare e continuativa.

A differenza delle emergenze passate questa porta con sé un carico umano elevato con una dose di rischio personale che non ha però fermato il cuore grande dei nostri volontari. Senza risparmiarsi mai e senza fermarsi un solo giorno da quel 31 gennaio, quando la Presidenza del Consiglio dei Ministri, attraverso il Dipartimento di Protezione Civile, ci ha chiamato a rispondere all’emergenza che in una prima fase ci ha visto coinvolti per lo screening sanitario negli aeroporti. Le prime squadre sanitarie sono state organizzate per il monitoraggio all’interno degli aeroporti italiani su voli Schengen ed Extra Schengen, con un impegno fino ai coprire turni in 15 aeroporti italiani. L’operatività rivolta all’emergenza COVID – 19 si divide in cinque macro aree: la risposta è organizzata in Supporto Sanitario, Supporto Logistico, Supporto nei COC, Supporto psicologico e Supporto alla popolazione con consegna di viveri e farmaci.

Non si è fermata l’assistenza dedicata ai senza dimora, a Roma il Circolo San Pietro ha richiesto l’assistenza per far riparte le due mense In via della Lungaretta e in Via Adige. In tutte le regioni è di nuovo attivo il servizio di UDS Unità di strada, fra le prime squadre tornate operative dopo le prime restrizioni la Calabria, il Piemonte e alcune città del Veneto e della Lombardia, dove la situazione sanitaria lo ha permesso. A Padova l’assistenza si è consolidata anche nelle RSA, così come in Sicilia non mancano le attenzioni per le zone più disagiate delle città. Ancora in Lombardia, il gruppo di Monza-Brianza si è distinto per la sua sensibilità ed ha anticipato la produzione delle mascherine per sordi, in collaborazione con l’associazione Emergenza Sordi. In Toscana i volontari squadre di volontari sono costantemente operativi nei COC, mentre in Umbria sono oltre 100 i volontari operativi sul territorio in assistenza alla popolazione. In Liguria la nave ospedale ormeggiata al porto di Genova, necessità di quotidiana assistenza logistica. I volontari sono impegnati nel servizio logistico in collaborazione con la Delegazione e insieme alle squadre del Corpo Militare.

Sui territori il supporto nei COC (Centri Operativi Comunali) in Veneto, Umbria, Toscana, Liguria, Calabria, Sicilia, Campania, Puglia, Friuli Venezia Giulia e nel Lazio viene attivato dai diversi Comuni che richiedono supporto delle squadre per l’assistenza alla popolazione: consegna dei farmaci e della spesa e delle necessità di un isolamento forzato da parte della popolazione. Il supporto è stato coordinato anche per alcuni ospedali dove sono state allestite le tende destinate al pre-triage, come anche nelle case circondariali, in Toscana. Così come l’assistenza è stata garantita per il Numero Verde “Emergenza Coronavirus” della Regione Calabria, dove i sanitari rispondono alla popolazione, veicolando le informazioni necessarie. Nelle Marche i volontari sono impegnati nella consegna degli alimenti e mascherine mentre a Civitanova Marche sono oltre 40 i volontari impegnati nella gestione logistica e amministrativa del COVID Hospital in allestimento, che si sommano al Corpo Militare e alla delegazioni di Marche Sud con il supporto della Delegazione di Marche Nord, per oltre 100 volontari impegnati sul campo.

Il servizio psicologico è gestito sul fronte sia interno che esterno dedicandosi alla popolazione, ai nostri volontari e sanitari e soccorritori del sistema di protezione civile. Il supporto delle squadre di psicologi in emergenza è stato diffuso sul web attraverso un vademecum per i più piccoli, con consigli e suggerimenti pratici; l’Ordine degli Psicologi ha richiesto la collaborazione dei nostri volontari per un servizio territoriale in Umbria e Liguria, mentre in Toscana il supporto è stato richiesto dal Coordinamento Regionale delle maxi emergenze. Un lavoro costante da parte del gruppo degli psicologi in emergenza teso alla collaborazione con l’Ordine degli Psicologi e con il Ministero della Salute: da qualche giorno è attivo il Numero Verde unico a cui rispondono anche i nostri volontari, con notevoli risultati sia di risposta che di assistenza. Un’attività progettuale impegnativa organizzata sin dalle prime fasi della pandemia, quando era già chiaro che il tempo del lockdown avrebbe creato a tutti notevoli difficoltà e che ha reso operativa una proposta che fino a qualche tempo fa avrebbe trovato le solite resistenze ora per fortuna dissipate.

Non si ferma l’assistenza dedicata ai senza dimora a Roma, dove il Circolo San Pietro ha richiesto l’assistenza per far riparte le due mense In via della Lungaretta e in Via Adige. Le squadre sono operative per garantire il servizio alle mense che si rivolgono varie categorie di persone, anziani senza sostegno economico, giovani privi di lavoro, immigrati extracomunitari, ma anche chi entra ed esce dal carcere, chi semplicemente vive nell’indigenza e quindi si rivolge alle Cucine per poter avere un pasto caldo e soprattutto in questo particolare momento di emergenza e isolamento rendersi utili per chi una casa non ce l’ha acquista ancora più importanza. I nostri volontari si occupano di presidiare i luoghi per agevolare il corretto svolgimento della distribuzione dei pasti.

Tempestività ed efficacia sono per noi un modello operativo e di gestione, lo abbiamo dimostrato nella realizzazione dei due COVID HOSPITAL allestiti in Lombardia e nelle Marche. A Milano, nello staff progettuale e organizzativo di Guido Bertolaso; abbiamo collaborato con oltre 30 volontari per la realizzazione del primo ospedale allestito nello spazio della Fiera, affiancando la Fondazione Fiera di Milano che si è occupata della realizzazione del progetto. Modello replicato a Civitanova Marche con un impegno progettuale e organizzativo destinato a far crescere il nostro Corpo: oltre 8 milioni di euro raccolti in poco tempo e la completa gestione della realizzazione del progetto che è stato consegnato alla Regione Marche sabato 16 Maggio. Tre settimane di tempo per realizzare un progetto che libererà gli ospedali delle Marche dal virus, mettendo a disposizione della comunità una struttura all’avanguardia sia in termini sanitari che strutturali. Come nello spirito sanitario che ha caratterizzato l’Ordine di Malta dalla sua fondazione, questi progetti rafforzano la nostra capacità di risposta ad una emergenza che, durante questa seconda fase necessità della capacità organizzativa delle forze sanitarie di volontariato. L’impegno profuso dal Raggruppamento Marche è stato decisamente encomiabile e mi rende orgoglioso aver scommesso sulle capacità delle nostre squadre che hanno gestito un progetto così complesso con grande serietà.

Gerardo Solaro del Borgo
Presidente Fondazione Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta

 

UNA DONAZIONE PER ARZACHENA: TRE VENTILATORI POLMONARI IN DOTAZIONE AL TERRITORIO PER CONTRASTARE GLI EFFETTI DEL VIRUS COVID-19

Il Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta impegnato sul territorio grazie all’azione concreta della famiglia Rovati

21 maggio 2020 Sono tre i ventilatori polmonari donati oggi, 21 maggio, al Sindaco di Arzachena, Roberto Ragnedda, da parte dell’Ordine di Malta, messi a disposizione dalla Famiglia Rovati e consegnati personalmente da Luca Rovati, Ospedaliere e consigliere del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta che da oltre un mese è in prima linea sui progetti COVID HOSPITAL della Lombardia e delle Marche, nella lotta al coronavirus. Un gesto concreto dettato dalla necessità di dotare i presidi ospedalieri degli strumenti più idonei al contrasto del COVID-19, virus che sta creando disagi a tutta la popolazione italiana.

“Troppo spesso la causa di morte da COVID-19 è legata all’insufficienza respiratoria derivata dalla broncopolmonite e ne rappresenta la più importante sintomatologia. L’unica soluzione di contrasto è l’ossigeno terapia con diversi sistemi non invasivi e fino alla necessità di intubazione del paziente. I ventilatori automatici rappresentano un valido sostegno per la terapia – così Luca Rovati durante la donazione avvenuta alla presenza delle istituzioni e dei volontari del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta  – assoluta indispensabilità di tali apparecchiature a tutti i quadri di insufficienza respiratoria. Tale tecnologia comporta un costo rilevante per la sanità e gli ospedali. Per questo motivo l’importanza di donazioni utili al contrasto di questo virus deve più che mai essere di supporto alle attività istituzionali”.

Si è così ritenuto utile questo programma per la comunità di Arzachena con la disponibilità di tre apparecchi così utili e che saranno messi a disposizione della organizzazione sanitaria territoriale cui Arzachena fa riferimento, nell’ambito della Sanità provinciale e regionale. L’Ordine di Malta conferma la propria vocazione verso l’aiuto del prossimo per il sociale come durante le emergenze.

 

8 MILIONI DI EURO RACCOLTI E TRE SETTIMANE PER REALIZZARE IL COVID HOSPITAL MARCHE

IL COVID HOSPITAL DELLE MARCHE E’ UN PROGETTO REALIZZATO DAL CORPO ITALIANO DI SOCCORSO DELL’ORDINE DI MALTA: PREVENZIONE SANITARIA AL CORONAVIRUS

Sarà consegnata a giorni la struttura realizzata dal Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta che ha visto impegnati oltre 100 volontari per tre settimane a Civitanova Marche.

Il Covid Hospital Marche risponde ad una esigenza di supporto sanitario sul territorio espressa dalla Regione dall’inizio di Aprile. E’ da poco partita la #Fase2 indicata dal Governo e sarà necessario monitorare la situazione affinché non compaiano ricadute che sarebbero devastanti per il sistema sanitario nazionale.

Con 84 posti letto – 42 di terapia intensiva e rianimazione suddivisi in 3 moduli con 14 posti letto ognuno, 42 posti di sub-intensiva sempre su 3 unità operative di 14 posti, le Marche si preparano a svuotare gli ospedali che potranno tornare alla gestione ordinaria. Un centro dove poter assistere al meglio i malati COVID: tutti i posti letto sono dotati di doppia presa ossigeno, doppia presa vuoto e aria compressa medicale – oltre a laboratorio di diagnostica TAC, piccola sala operatoria, spogliatoi, servizi e depositi.

Parliamo di una struttura sanitaria di 5,436 metri quadrati che il Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta è stato chiamato a realizzare per la Regione a Civitanova Marche e trasformarlo in un COVID HOSPITAL in grado di rispondere alle necessità.  A conclusione dei lavori di allestimento la struttura sarà affidata, per la parte sanitaria, all’ASUR Marche.

I centri COVID in Italia sono necessari per svuotare gli ospedali che, fino ad oggi, hanno gestito l’emergenza preoccupandosi di arginare al meglio una situazione pandemica a cui nessuno era preparato a rispondere, se dovesse esserci una possibile ricaduta non porteremmo non essere pronti ad affrontarla.

Prevenire una seconda ondata ed allestire per tempo delle strutture pronte e con personale già formato è l’unica soluzione per farsi trovare preparati, non è pensabile allestire un centro simile in poco meno di una settimana, vorrebbe dire replicare le difficoltà del primo periodo che non sarebbero più accettabili. Così Gerardo Solaro del Borgo, Presidente del Corpo italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta che continua: “Quando parliamo di Covid Hospital dobbiamo pensare ad un ospedale temporaneo realizzato per assistere al meglio il paziente e non ad una tenda da campo utile a tamponare solo il tempo della prima emergenza. Parliamo di strutture ponte che possono durare anche alcuni anni e che permettono di rivedere il piano sanitario. Appare chiaro che il COVID ha stravolto le certezze sanitarie consolidate e ne ha indebolito il sistema. Nella nostra esperienza di prevenzione sanitaria l’Ordine di Malta è chiamato ad allestire delle strutture che siano anche risposta di prevenzione”.

Solaro del Borgo, parlando dell’esperienza sanitaria maturata dall’Ordine di Malta, sottolinea la necessità di lavorare sulla prevenzione e non soltanto sulla prima emergenza e conclude:

Siamo parte del sistema di protezione civile italiano e partecipiamo agli eventi di prevenzione e informazione al cittadino come la campagna “Io Non rischio”. Ecco, adesso è giunto il momento di dire io non rischio più su un aspetto sanitario che riguarda tutto il territorio italiano. Ma fare sul serio prevenzione vuol dire essere preparati e non soltanto dare risposta all’emergenza, dopo la prima fase ci stiamo preparando ad assistere al meglio la popolazione, non facendoci più trovare impreparati. Aiutiamo a fare prevenzione per la sanità italiana”.

Oltre alla realizzazione del Covid Hospital Marche l’Ordine di Malta si è impegnato a trovare le somme per non gravare sulla pubblica amministrazione. Ad oggi sono stati raccolti oltre 8 milioni di euro e tutto il materiale è stato acquistato per le finalità sanitarie destinate alla popolazione della regione Marche. Grazie agli oltre 150 addetti che lavorano h 24, la struttura si sta delineando velocemente nel padiglione della Fiera messo a disposizione dal Comune di Civitanova, in accordo con la Regione e l’Azienda Sanitaria Unica Regionale delle Marche, dove da tre settimane i volontari del CISOM, insieme ai volontari del Corpo Miltare dell’ACISMOM, hanno predisposto e presidiano i servizi essenziali, non ultimo la mensa, nel rispetto delle regole sanitarie in vigore.

 

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