Cecina (LI): Ljublju estate 2015

La Base Logistica Militare di Cecina, in provincia di Livorno, ha ospitato nel mese di agosto, dal 3 al 25, un gruppo di 20 bambini bielorussi provenienti da Gomel, uno dei villaggi più esposti alle radiazioni conseguenti l’incidente nucleare alla centrale di Cernobyl, avvenuto il 26 aprile 1986.

Da anni il CISOM cura il progetto denominato in bielorusso “LJUBLJU’” il cui significato in italiano corrisponde a “Ti voglio bene”.

Si tratta di una iniziativa umanitaria intesa ad assistere un gruppo di bambini di nazionalità bielorussa, di età compresa tra i sette e gli undici anni, provenienti da zone che ancora oggi  risentono degli effetti disastrosi di Chernobyl.

Come è noto le conseguenze dell’incidente sono state estremamente devastanti. La propagazione delle radiazioni ha contaminato tutto l’ambiente circostante, coinvolgendo tutti gli elementi: terra, aria, acqua. In particolare il “cesio” ancora oggi è presente, in quantità elevate, in molti cibi, che vengono normalmente consumati dalla popolazione.

I bambini, che non dispongono di elevate difese immunitarie, sono altamente vulnerabili ed esposti, quindi, al rischio di contrarre malattie tumorali e leucemie. Per contrastare, di conseguenza, questa insorgenza si è realizzato un progetto, Ljubljù appunto, nato con l’obiettivo di ospitare in Italia i bambini delle zone più colpite dalle radiazioni.

I dati scientifici a disposizione dimostrano, infatti, che dopo un adeguato soggiorno in territori non contaminati, l’organismo dei bambini perde dal 30 al 50% del cesio assorbito, riducendo, così, il rischio di contrarre quel tipo di malattie.

Ljubljù, giunto ormai  alla settima  edizione, ha come scopo principale quello di aiutare, per quanto possibile, questi piccoli ragazzi, ospitandoli e impegnandoli in molte attività programmate, pianificando corsi di lingua italiana, giochi di gruppo, sport, organizzando gite nei vicini siti di interesse storico-culturale, nonché sottoponendoli a controlli sanitari per monitorare il loro stato di salute.

Durante la loro permanenza in Italia ragazzi sono stati costantemente coordinati da 30 volontari del CISOM, provenienti da vari gruppi del Nord Italia. A seguito di accurata visita oculistica è stato necessario dotare 9 bambini di occhiali da vista. Le visite odontoiatriche hanno, invece, permesso di poter curare numerosi ragazzini i cui denti presentavano parecchie carie. Tutti comunque hanno sempre fruito della delicata e precisa assistenza degli psicologi del CISOM.

Il numero dei bambini ospitati varia di anno in anno dipendendo appunto dalle donazioni e dai contributi pervenuti. Per tale ragione la Fondazione CISOM è continuamente alla ricerca di finanziamenti, in modo tale che più bambini possano godere, in numero sempre più crescente, dei benefici del soggiorno, delle amorevoli cure e del sorriso dei nostri Volontari. Madre Teresa di Calcutta diceva che “non sapremo mai quanto bene può fare un semplice sorriso”.

Alle iniziative collegate al progetto Ljublju collaborano cinque Comuni dell’area livornese (Cecina, Vada, Rosignano, Donoratico e San Vincenzo) che a breve sottoscriveranno un protocollo d’intesa per incrementare le attività organizzative sostenute da “The Global Fund for Forgotten People” dell’Ordine di Malta.

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