Dal 30 settembre al 3 ottobre l’isola di Lampedusa ospita il progetto “Protect People Not Borders” (Proteggere le persone non i confini), promosso dal Comitato 3 ottobre per gli studenti delle Scuole italiane ed europee.
Nell’ambito del progetto, sono stati organizzati workshop, dibattiti, tavole rotonde, testimonianze, spettacoli e commemorazioni. Si parlerà di storie dai confini, di cosa succede a chi cerca di attraversarli e di come sta cambiando l’Europa.
Obiettivo principale mantenere viva la memoria delle oltre 30mila persone che hanno perso la vita nel Mar Mediterraneo nel tentativo di raggiungere l’Europa dal 2013 ad oggi.
Ed è proprio per non dimenticare, che anche il Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta, come ogni anno partecipa al progetto con un suo workshop dal titolo: “Lampedusa andata e ritorno: storia di un soccorso in mare”. Il laboratorio è tenuto dai volontari CISOM logisti, psicologi, medici, infermieri e soccorritori con alle spalle diverse missioni a Lampedusa.
L’attività porta gli studenti ad entrare negli scenari in cui operano le équipe sanitarie del CISOM a bordo delle imbarcazioni della Guardia Costiera e ad esplorare anche le reazioni emotive degli stessi soccorritori.
Il workshop coinvolge i partecipanti offrendo loro un’esperienza immersiva e formativa: vengono invitati a mettersi nei panni dei migranti, vivendo l’intero percorso del loro viaggio in mare. Attraverso la simulazione di vari scenari di interventi sanitari, il laboratorio fornisce una panoramica realistica delle sfide e delle dinamiche del soccorso in mare.
Al termine, racconterà la sua storia Jania Khalil – Yamo, oggi infermiere CISOM di stanza a Lampedusa. Yamo aveva 7 anni quando oltre 20 anni fa è fuggito dall’Afghanistan e dai talebani giungendo in Italia dopo un viaggio estenuante.
Un’opportunità unica per gli studenti per comprendere a fondo la complessità e il lavoro delle squadre sanitarie CISOM impegnate 365 giorni all’anno, 24 ore su 24, nelle operazioni di soccorso ai migranti sulle motovedette della Guardia Costiera, contribuendo soprattutto a diffondere tra i più giovani, una cultura di solidarietà, accoglienza e dialogo, fondata sul pieno e consapevole rispetto dei diritti umani.
Le giornate si concluderanno con le commemorazioni del 3 ottobre, XI Giornata della Memoria e dell’Accoglienza.