Nell’ambito della XXIII^ edizione del Premio Volontariato Internazionale FOCSIV, che ha avuto luogo nelle splendide sale del Palazzo Rospigliosi di Roma, in occasione anche della Giornata Mondiale del Volontariato, istituita dalle Nazioni Unite per il 5 dicembre, è stata consegnata una Menzione Speciale – premio del volontariato 2016 – a Suor Angel Bipendu Nama Kalela, medico del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta, impegnata nel soccorso e nel salvataggio dei migranti a bordo delle navi della Guardia Costiera, con la seguente motivazione: “Donna, migrante, suora, medico. Impegno e professionalità per i più vulnerabili“.
Suor Angel alla consegna del premio ha raccontato che “…avevo paura del mare e mai avrei pensato che il Signore mi avrebbe chiamata a questo compito. Ho pregato che mi desse la forza per superare le mie paure ed essere utile strumento per il prossimo e per i miei fratelli in mare. Ogni viaggio è un’esperienza ricchissima, dopo averli visitati mi confronto a lungo con tutti loro”.
Bipendu Nama Kalela Angel, seconda di dieci figli, arriva nel 2005 dalla Repubblica Democratica del Congo, esattamente dal Katanga. Giovane migrante diventa prima suora (vive tra Palermo e Favara nell’agrigentino e fa parte delle “Discepole del Redentore” della Comunità dei Cristiani nel Mondo) poi medico (consegue la laurea il 30 marzo 2015 presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Palermo discutendo la tesi in “Valvolopatia associata a valvola aortica biscuspide”), adesso a bordo delle motovedette della Guardia Costiera nello Stretto di Sicilia presta soccorso ai migranti provenienti dall’Africa. Della sua permanenza a bordo sostiene che “è stata un’esperienza importante, è andata benissimo perché ho trovato dei giovani professionisti con voglia di lavorare e lottare per salvare vite umane in difficoltà in mezzo al mare”.
Nell’ultimo mese è stata impegnata con i medici e gli infermieri volontari del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta che prestano servizio sulle unità navali della Guardia Costiera, nell’ambito degli interventi quotidiani di soccorso ai migranti nello Stretto di Sicilia.
“Un’esperienza – racconta Suor Angel – che mi arricchisce dal profondo del mio cuore, come suora e come medico, quella di poter dare un aiuto sia fisicamente che spiritualmente a tanti migranti. Vedo Cristo soffrire in questi nostri fratelli, perché la mia prima identità è quella di vivere la mia vocazione come suora ed andare incontro a chi ha bisogno del mio aiuto, dire sempre: eccomi Signore io vengo per fare la tua volontà. Sono rimasta colpita dai racconti dei naufraghi soccorsi e dalla gioia dei ragazzi del CISOM che, lavorando tutti i giorni e tutte le notti, non si sono mai tirati indietro per nessun motivo, neanche quando le condizioni meteomarine erano difficili, correndo grandi rischi. Rimane impresso – continua – il sorriso dei superstiti, il lavoro, la voglia di fare bene e l’amore per il prossimo. Ringrazio Roberta Anello, l’infermiera palermitana che ha condiviso con me questa esperienza. Come migrante – spiega Suor Angel – ho cercato di far capire ai fratelli migranti, in arrivo dall’Africa, che qui la vita non è come pensano loro. Come migrante li ho invitati a comportarsi bene e a ringraziare il paese che li accoglie e li salva. Il mio impegno era ed è quello di aiutare chi è nel bisogno senza distinzione di razza, cultura o condizione sociale”.