L’arrivo del primo paziente al Covid Hospital Marche

La conclusione dei collaudi e l’arrivo dei primi pazienti nella struttura del Covid Hospital Marche accolti dalle squadre sanitarie, danno l’avvio alla piena funzionalità del complesso. A Civitanova Marche è stato allestito in poco meno di tre settimane il secondo Covid Hospital, committente il Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta che ha raccolto i fondi per realizzarlo – 8 milioni di euro – unicamente utilizzati per rendere immediatamente agibile la struttura dello spazio Fiera di Civitanova Marche. Grazie alla stretta collaborazione fra lo staff tecnico, guidato da Guido Bertolaso, e le maestranze in cantiere i tempi di realizzazione sono stati ridotti al minimo possibile. Oltre 30 imprese, 250 operai al lavoro durante i picchi massimi di lavorazione e 100 volontari dell’Ordine di Malta INSIEME hanno lavorato per realizzare l’opera in tempi brevi.

 

COVID -19 UN’ESPERIENZA UMANA UNICA PER I NOSTRI VOLONTARI CHE HANNO RIEMPITO DI SIGNIFICATO LE PAROLE TEMPESTIVI ED EFFICACI

Un’esperienza decisamente impegnativa dal punto di vista operativo ed umano, quella legata alla pandemia Covid-19. Superiamo 120 giorni di attività per gli oltre 2000 volontari in assistenza alla popolazione in tutta Italia. Un’esperienza collaborativa che ha visto agire in sintonia le varie anime dell’Ordine di Malta che mai come ora hanno cooperato per rafforzare l’assistenza ai bisognosi. Ognuno per la sua unicità operativa. Dietro la Croce Ottagona uomini e donne impegnati nella complessa gestione di un quotidiano fuori dall’ordinario dove Delegazioni, Corpo Militare, ACISMOM e Corpo Italiano di Soccorso hanno rafforzato le proprie capacità unendosi e offrendo un’assistenza capillare e continuativa.

A differenza delle emergenze passate questa porta con sé un carico umano elevato con una dose di rischio personale che non ha però fermato il cuore grande dei nostri volontari. Senza risparmiarsi mai e senza fermarsi un solo giorno da quel 31 gennaio, quando la Presidenza del Consiglio dei Ministri, attraverso il Dipartimento di Protezione Civile, ci ha chiamato a rispondere all’emergenza che in una prima fase ci ha visto coinvolti per lo screening sanitario negli aeroporti. Le prime squadre sanitarie sono state organizzate per il monitoraggio all’interno degli aeroporti italiani su voli Schengen ed Extra Schengen, con un impegno fino ai coprire turni in 15 aeroporti italiani. L’operatività rivolta all’emergenza COVID – 19 si divide in cinque macro aree: la risposta è organizzata in Supporto Sanitario, Supporto Logistico, Supporto nei COC, Supporto psicologico e Supporto alla popolazione con consegna di viveri e farmaci.

Non si è fermata l’assistenza dedicata ai senza dimora, a Roma il Circolo San Pietro ha richiesto l’assistenza per far riparte le due mense In via della Lungaretta e in Via Adige. In tutte le regioni è di nuovo attivo il servizio di UDS Unità di strada, fra le prime squadre tornate operative dopo le prime restrizioni la Calabria, il Piemonte e alcune città del Veneto e della Lombardia, dove la situazione sanitaria lo ha permesso. A Padova l’assistenza si è consolidata anche nelle RSA, così come in Sicilia non mancano le attenzioni per le zone più disagiate delle città. Ancora in Lombardia, il gruppo di Monza-Brianza si è distinto per la sua sensibilità ed ha anticipato la produzione delle mascherine per sordi, in collaborazione con l’associazione Emergenza Sordi. In Toscana i volontari squadre di volontari sono costantemente operativi nei COC, mentre in Umbria sono oltre 100 i volontari operativi sul territorio in assistenza alla popolazione. In Liguria la nave ospedale ormeggiata al porto di Genova, necessità di quotidiana assistenza logistica. I volontari sono impegnati nel servizio logistico in collaborazione con la Delegazione e insieme alle squadre del Corpo Militare.

Sui territori il supporto nei COC (Centri Operativi Comunali) in Veneto, Umbria, Toscana, Liguria, Calabria, Sicilia, Campania, Puglia, Friuli Venezia Giulia e nel Lazio viene attivato dai diversi Comuni che richiedono supporto delle squadre per l’assistenza alla popolazione: consegna dei farmaci e della spesa e delle necessità di un isolamento forzato da parte della popolazione. Il supporto è stato coordinato anche per alcuni ospedali dove sono state allestite le tende destinate al pre-triage, come anche nelle case circondariali, in Toscana. Così come l’assistenza è stata garantita per il Numero Verde “Emergenza Coronavirus” della Regione Calabria, dove i sanitari rispondono alla popolazione, veicolando le informazioni necessarie. Nelle Marche i volontari sono impegnati nella consegna degli alimenti e mascherine mentre a Civitanova Marche sono oltre 40 i volontari impegnati nella gestione logistica e amministrativa del COVID Hospital in allestimento, che si sommano al Corpo Militare e alla delegazioni di Marche Sud con il supporto della Delegazione di Marche Nord, per oltre 100 volontari impegnati sul campo.

Il servizio psicologico è gestito sul fronte sia interno che esterno dedicandosi alla popolazione, ai nostri volontari e sanitari e soccorritori del sistema di protezione civile. Il supporto delle squadre di psicologi in emergenza è stato diffuso sul web attraverso un vademecum per i più piccoli, con consigli e suggerimenti pratici; l’Ordine degli Psicologi ha richiesto la collaborazione dei nostri volontari per un servizio territoriale in Umbria e Liguria, mentre in Toscana il supporto è stato richiesto dal Coordinamento Regionale delle maxi emergenze. Un lavoro costante da parte del gruppo degli psicologi in emergenza teso alla collaborazione con l’Ordine degli Psicologi e con il Ministero della Salute: da qualche giorno è attivo il Numero Verde unico a cui rispondono anche i nostri volontari, con notevoli risultati sia di risposta che di assistenza. Un’attività progettuale impegnativa organizzata sin dalle prime fasi della pandemia, quando era già chiaro che il tempo del lockdown avrebbe creato a tutti notevoli difficoltà e che ha reso operativa una proposta che fino a qualche tempo fa avrebbe trovato le solite resistenze ora per fortuna dissipate.

Non si ferma l’assistenza dedicata ai senza dimora a Roma, dove il Circolo San Pietro ha richiesto l’assistenza per far riparte le due mense In via della Lungaretta e in Via Adige. Le squadre sono operative per garantire il servizio alle mense che si rivolgono varie categorie di persone, anziani senza sostegno economico, giovani privi di lavoro, immigrati extracomunitari, ma anche chi entra ed esce dal carcere, chi semplicemente vive nell’indigenza e quindi si rivolge alle Cucine per poter avere un pasto caldo e soprattutto in questo particolare momento di emergenza e isolamento rendersi utili per chi una casa non ce l’ha acquista ancora più importanza. I nostri volontari si occupano di presidiare i luoghi per agevolare il corretto svolgimento della distribuzione dei pasti.

Tempestività ed efficacia sono per noi un modello operativo e di gestione, lo abbiamo dimostrato nella realizzazione dei due COVID HOSPITAL allestiti in Lombardia e nelle Marche. A Milano, nello staff progettuale e organizzativo di Guido Bertolaso; abbiamo collaborato con oltre 30 volontari per la realizzazione del primo ospedale allestito nello spazio della Fiera, affiancando la Fondazione Fiera di Milano che si è occupata della realizzazione del progetto. Modello replicato a Civitanova Marche con un impegno progettuale e organizzativo destinato a far crescere il nostro Corpo: oltre 8 milioni di euro raccolti in poco tempo e la completa gestione della realizzazione del progetto che è stato consegnato alla Regione Marche sabato 16 Maggio. Tre settimane di tempo per realizzare un progetto che libererà gli ospedali delle Marche dal virus, mettendo a disposizione della comunità una struttura all’avanguardia sia in termini sanitari che strutturali. Come nello spirito sanitario che ha caratterizzato l’Ordine di Malta dalla sua fondazione, questi progetti rafforzano la nostra capacità di risposta ad una emergenza che, durante questa seconda fase necessità della capacità organizzativa delle forze sanitarie di volontariato. L’impegno profuso dal Raggruppamento Marche è stato decisamente encomiabile e mi rende orgoglioso aver scommesso sulle capacità delle nostre squadre che hanno gestito un progetto così complesso con grande serietà.

Gerardo Solaro del Borgo
Presidente Fondazione Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta

 

UNA DONAZIONE PER ARZACHENA: TRE VENTILATORI POLMONARI IN DOTAZIONE AL TERRITORIO PER CONTRASTARE GLI EFFETTI DEL VIRUS COVID-19

Il Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta impegnato sul territorio grazie all’azione concreta della famiglia Rovati

21 maggio 2020 Sono tre i ventilatori polmonari donati oggi, 21 maggio, al Sindaco di Arzachena, Roberto Ragnedda, da parte dell’Ordine di Malta, messi a disposizione dalla Famiglia Rovati e consegnati personalmente da Luca Rovati, Ospedaliere e consigliere del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta che da oltre un mese è in prima linea sui progetti COVID HOSPITAL della Lombardia e delle Marche, nella lotta al coronavirus. Un gesto concreto dettato dalla necessità di dotare i presidi ospedalieri degli strumenti più idonei al contrasto del COVID-19, virus che sta creando disagi a tutta la popolazione italiana.

“Troppo spesso la causa di morte da COVID-19 è legata all’insufficienza respiratoria derivata dalla broncopolmonite e ne rappresenta la più importante sintomatologia. L’unica soluzione di contrasto è l’ossigeno terapia con diversi sistemi non invasivi e fino alla necessità di intubazione del paziente. I ventilatori automatici rappresentano un valido sostegno per la terapia – così Luca Rovati durante la donazione avvenuta alla presenza delle istituzioni e dei volontari del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta  – assoluta indispensabilità di tali apparecchiature a tutti i quadri di insufficienza respiratoria. Tale tecnologia comporta un costo rilevante per la sanità e gli ospedali. Per questo motivo l’importanza di donazioni utili al contrasto di questo virus deve più che mai essere di supporto alle attività istituzionali”.

Si è così ritenuto utile questo programma per la comunità di Arzachena con la disponibilità di tre apparecchi così utili e che saranno messi a disposizione della organizzazione sanitaria territoriale cui Arzachena fa riferimento, nell’ambito della Sanità provinciale e regionale. L’Ordine di Malta conferma la propria vocazione verso l’aiuto del prossimo per il sociale come durante le emergenze.

 

8 MILIONI DI EURO RACCOLTI E TRE SETTIMANE PER REALIZZARE IL COVID HOSPITAL MARCHE

IL COVID HOSPITAL DELLE MARCHE E’ UN PROGETTO REALIZZATO DAL CORPO ITALIANO DI SOCCORSO DELL’ORDINE DI MALTA: PREVENZIONE SANITARIA AL CORONAVIRUS

Sarà consegnata a giorni la struttura realizzata dal Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta che ha visto impegnati oltre 100 volontari per tre settimane a Civitanova Marche.

Il Covid Hospital Marche risponde ad una esigenza di supporto sanitario sul territorio espressa dalla Regione dall’inizio di Aprile. E’ da poco partita la #Fase2 indicata dal Governo e sarà necessario monitorare la situazione affinché non compaiano ricadute che sarebbero devastanti per il sistema sanitario nazionale.

Con 84 posti letto – 42 di terapia intensiva e rianimazione suddivisi in 3 moduli con 14 posti letto ognuno, 42 posti di sub-intensiva sempre su 3 unità operative di 14 posti, le Marche si preparano a svuotare gli ospedali che potranno tornare alla gestione ordinaria. Un centro dove poter assistere al meglio i malati COVID: tutti i posti letto sono dotati di doppia presa ossigeno, doppia presa vuoto e aria compressa medicale – oltre a laboratorio di diagnostica TAC, piccola sala operatoria, spogliatoi, servizi e depositi.

Parliamo di una struttura sanitaria di 5,436 metri quadrati che il Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta è stato chiamato a realizzare per la Regione a Civitanova Marche e trasformarlo in un COVID HOSPITAL in grado di rispondere alle necessità.  A conclusione dei lavori di allestimento la struttura sarà affidata, per la parte sanitaria, all’ASUR Marche.

I centri COVID in Italia sono necessari per svuotare gli ospedali che, fino ad oggi, hanno gestito l’emergenza preoccupandosi di arginare al meglio una situazione pandemica a cui nessuno era preparato a rispondere, se dovesse esserci una possibile ricaduta non porteremmo non essere pronti ad affrontarla.

Prevenire una seconda ondata ed allestire per tempo delle strutture pronte e con personale già formato è l’unica soluzione per farsi trovare preparati, non è pensabile allestire un centro simile in poco meno di una settimana, vorrebbe dire replicare le difficoltà del primo periodo che non sarebbero più accettabili. Così Gerardo Solaro del Borgo, Presidente del Corpo italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta che continua: “Quando parliamo di Covid Hospital dobbiamo pensare ad un ospedale temporaneo realizzato per assistere al meglio il paziente e non ad una tenda da campo utile a tamponare solo il tempo della prima emergenza. Parliamo di strutture ponte che possono durare anche alcuni anni e che permettono di rivedere il piano sanitario. Appare chiaro che il COVID ha stravolto le certezze sanitarie consolidate e ne ha indebolito il sistema. Nella nostra esperienza di prevenzione sanitaria l’Ordine di Malta è chiamato ad allestire delle strutture che siano anche risposta di prevenzione”.

Solaro del Borgo, parlando dell’esperienza sanitaria maturata dall’Ordine di Malta, sottolinea la necessità di lavorare sulla prevenzione e non soltanto sulla prima emergenza e conclude:

Siamo parte del sistema di protezione civile italiano e partecipiamo agli eventi di prevenzione e informazione al cittadino come la campagna “Io Non rischio”. Ecco, adesso è giunto il momento di dire io non rischio più su un aspetto sanitario che riguarda tutto il territorio italiano. Ma fare sul serio prevenzione vuol dire essere preparati e non soltanto dare risposta all’emergenza, dopo la prima fase ci stiamo preparando ad assistere al meglio la popolazione, non facendoci più trovare impreparati. Aiutiamo a fare prevenzione per la sanità italiana”.

Oltre alla realizzazione del Covid Hospital Marche l’Ordine di Malta si è impegnato a trovare le somme per non gravare sulla pubblica amministrazione. Ad oggi sono stati raccolti oltre 8 milioni di euro e tutto il materiale è stato acquistato per le finalità sanitarie destinate alla popolazione della regione Marche. Grazie agli oltre 150 addetti che lavorano h 24, la struttura si sta delineando velocemente nel padiglione della Fiera messo a disposizione dal Comune di Civitanova, in accordo con la Regione e l’Azienda Sanitaria Unica Regionale delle Marche, dove da tre settimane i volontari del CISOM, insieme ai volontari del Corpo Miltare dell’ACISMOM, hanno predisposto e presidiano i servizi essenziali, non ultimo la mensa, nel rispetto delle regole sanitarie in vigore.

 

MASCHERINE TRASPARENTI PER AUDIOLESI, IN SERVIZIO SENZA DIFFICOLTA’

La vita ai tempi del Corona Virus è cambiata per tutti, ma per alcuni è divenuta ancor più complicata senza che ce ne rendessimo conto.  Ogni giorno, per uscire di casa, indossiamo DPI che prima mai avremmo immaginato di utilizzare: mascherine bianche o colorate per lavorare, fare la spesa ed incontrare persone. La fatica è tanta, non si respira e si parla sforzandosi di più. I servizi dei nostri volontari sono scanditi ogni giorno dalle medesime azioni, anche durante questi mesi in cui il virus ha fagocitato la nostra quotidianità. Pronti a partire, insieme alla squadra, alcuni volontari del Gruppo di Monza Brianza audiolesi necessitavano di particolare attenzione: non possono comunicare tra loro se non con il linguaggio dei gesti che non permette loro di svolgere, in maniera fluida, le normali mansioni di distribuzione di aiuti alla popolazione perché impossibilitati nel leggere il labiale. Per risolvere il problema e i volontari si cimentano anche nella produzione di mascherine che con l’inserimento di uno schermo  trasparente realizzato in PVC sottile ed estremamente duttile facilmente reperibile sul mercato dando loro la possibilità di snellire le proprie comunicazioni con i colleghi. I volontari continueranno ininterrottamente a produrre mascherine per proteggere la salute delle persone distribuendo le stesse a chi ne avrà necessità in collaborazione con l’associazione Emergenza Sordi.

IN DONO LA STATUA DELLA VERGINE LAURETANA PER IL CANTIERE COVID NELLE MARCHE

A Lourdes la Madonna è apparsa. A Loreto la Madonna cammina all’interno della sua casa.

Così San Pio da Pietrelcina confermava la Presenza viva della Madonna nella Santa Casa di Loreto, da sempre patrona delle Marche e da oggi divenuta custode del Covidhospital di Civitanova Marche.

Nell’arco delle celebrazioni annuali per il Giubileo Lauretano, Monsignor Fabio Dal Cin, Prelato della Santa Casa di Loreto, ha voluto donare una immagine della Vergine Lauretana che oggi 2 Maggio, all’inizio del mese mariano, è stata portata in processione in un breve tratto del cantiere del Covid alla presenza dei rappresentanti e volontari  dell’ Ordine di Malta, del Corpo Italiano di Soccorso CISOM e del Corpo Militare dell’ACISMOM.

Consegnata l’immagine dal delegato del Prelato di Loreto nella mani del Capo Raggruppamento Marche del CISOM, si è svolta una breve processione nel cantiere dove gli operai si sono uniti nella preghiera delle Litanie Lauretane.

Profondo ringraziamento è stato espresso per l’incessante impegno dei volontari  che come unica motivazione lavorano per il sollievo dei “Signori Malati” anche da parte di una delegazione dell’Amministrazione comunale di Civitanova Marche presente alla cerimonia.

La Supplica alla Vergine di Loreto è stata letta dal Presidente del CISOM Gerardo Solaro del Borgo, a cui è seguito un momento di silenzio in memoria delle vittime del virus decedute senza il conforto dei propri cari, insieme al ricordo della recente scomparsa di Sua Altezza Eminentissima il Principe Gran Maestro Fra Giacomo dalla Torre del Tempio di Sanguinetto.

La presenza della Madonna di Loreto sigilla l’antico e forte legame che l’Ordine di Malta ha con la Santa Casa di Loreto.

 

LA NOSTRA CUCINA DA CAMPO OPERATIVA SUL CANTIERE COVID HOSPITAL NELLE MARCHE

La nostra cucina da campo  è stata messa a disposizione dal Raggruppamento Marche per gestire ed organizzare i pasti sul cantiere Covid Hospital a Civitanova Marche. Con il lockdown e la necessità di gestire un cantiere sempre a pieno regime allestire uno spazio mensa per tutti è stata un’idea vincente. Grazie alla solidarietà di  Giuseppe Giustozzi che ogni giorno crea un menu dedicato alle squadre al lavoro e dei volontari che collaborano con lo chef.

Anche ieri, Primo Maggio, festa dei lavoratori e la cucina da “campo” sul Cantiere era attiva, come ogni giorno, per ospitare gli oltre 200 operai anche oggi impegnati tutta la giornata per l’allestimento del polo sanitario. I nostri volontari Maurizio e Maria, con lo chef Giuseppe Giustozzi del Cosmopolitan Hotel & Restaurant preparano il pasto per tutti e servito in un grande salone che tiene conto dei distanziamenti prudenziali, capace di servire vitto giornaliero per circa 300 pasti per tutto il personale impegnato, 13 chili di pasta al giorno, tanta fantasia nel menu che varia e un immensa disponibilità da parte di tanti volontari che organizzano l’ordine nel servizio e ai tavoli e già di buonora si organizzano per sanificare i tavoli, predisporli per i pasti, raccogliere i “numeri” dei presenti, servire al tavolo e poi provvedere al lavaggio del pentolame e alla raccolta dei rifiuti.

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