L’Università di Harvard in visita a Lampedusa

Il Direttore Nazionale del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta, dr. Mauro Casinghini, ha incontrato sull’isola di Lampedusa il Prof. Gregory Ciottone, Direttore del Fellowship e Professore Associato di Medicina d’emergenza alla Harvard Medical School, e la dr.ssa Amalia Voskanyan, Co-Direttore del Fellowship.

La visita, coordinata dalla dr.ssa Alessia Clemente, Fellow in Crisis Leadership dell’Università di Harvard, e dalla dr.ssa Giorgia Caprioli, della Direzione Nazionale del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta, si è svolta dal 15 al 17 giugno scorso.
Grazie ad una serie di visite dedicate alle strutture operative locali, il Beth Israel Deaconess Medical Center (BIDMC), Fellowship in Disaster Medicine (www.DisasterFellowship.org), un Affiliated Fellowship of the Harvad Humanitarian Initiative, ha esaminato la possibilità di avviare una collaborazione con il Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta, che consentirà, quindi, ai Fellows, medici e paramedici, di avviare uno scambio di conoscenze ed esperienze.
Lampedusa, ” Porta d’Europa”, solo 180 miglia marine la dividono dalla terra d’Africa, accoglie i migranti e fornisce loro le prime cure, per il successivo trasferimento in Sicilia per il conseguente ricollocamento in Italia e/o in Europa.

I migranti spesso in gravi condizioni vengono tratti in salvo dalle unità della Guardia Costiera italiana e della Guardia di Finanza, sulle quali squadre di soccorso del Cisom sono pronte a fornire le prime cure salva-vita in mare. Medici ed infermieri che spesso, nell’emergenza, assistono anche giovani gestanti che, nelle acque dello Stretto di Sicilia, vedono nascere i loro bambini.
Sulla base delle solide esperienze del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta potrà, quindi, essere avviata una interessante collaborazione con i Fellow del BIDMC in Disaster Medicine e in Crisis Leadership, i quali avranno la possibilità di confrontarsi su temi riguardanti l’intervento in caso di emergenze sia in mare che a terra.

Guardia Costiera

Negli uffici del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera dell’Eur è stato rinnovato il protocollo d’intesa con il Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta.

Protocollo d’ intesa Comando Generale Guardia CostieraAlla firma del 14 giugno scorso erano presenti il Comandante Generale della Guardia Costiera Italiana, Ammiraglio Vincenzo Melone, il Presidente del Cisom, Marchese Narciso Salvo di Pietraganzili, l’ambasciatore del Sovrano Ordine di Malta presso la Repubblica Italiana, dr. Stefano Ronca, e il Direttore Nazionale del Cisom, dr. Mauro Casinghini.
Partendo dal notevole bagaglio di esperienza maturata negli ultimi anni e mettendo a frutto le opportunità di interagire tra la Guardia Costiera e il Cisom, sulla base dei valori condivisi, incentrati sui princìpi etici di umana solidarietà, fratellanza ed attenzione alle necessità del prossimo, il nuovo Protocollo d’intesa si prefigge di orientare il rapporto di collaborazione verso nuovi ambiziosi obiettivi.
Il IV° Protocollo (il primo è stato sottoscritto nel 2007) vede ancora una volta una stretta collaborazione fra i due Corpi, in particolare, nell’ambito delle attività di ricerca e del salvataggio della vita umana in mare, legate al fenomeno migratorio.
Vite salvate in mare e un profondo rispetto per il prossimo: è questo il “fil rouge” che lega il Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta alla Guardia Costiera italiana.

Fondamentale, poi, la presenza del personale sanitario del Cisom a bordo delle unità navali della Guardia costiera che assicura soccorsi di primo intervento sanitario e, indubbiamente, in non pochi casi la vittoria della vita sulla morte.

World Refugee Day 2016

#WithRefugees

La storia di Jean de Dieu testimonia l’importanza del #RefugeeDay. Ogni giorno migliaia di persone attraversano il mare per fuggire dalle guerre e dalla carestia. Ogni giorno altre persone le soccorrono in mare per rendere possibile una nuova vita.

Guarda la storia di Jean de Dieu e condividila.

Padova: “Antonio” il Santo

In accordo con il SUEM 118 il Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta, Gruppo di Padova, il prossimo 13 giugno gestirà, come sempre, per il servizio sanitario nella Basilica, in occasione della solennità di Sant’Antonio, anche le squadre sanitarie delle altre Associazioni, quali la Croce Rossa e la Croce Verde.

A seguito di intese e di accurati accordi con altri Capi Gruppo del Corpo, parteciperanno agli eventi della festa i Volontari dei Gruppi di Faenza, Forlì, San Donà di Piave, Trento, Treviso e Venezia.
I Volontari impegnati nei due turni giornalieri saranno 40 al mattino e 40 al pomeriggio, in modo tale che possa essere assicurato il servizio dalle 06,00 alle 20,00.

Saranno decine di migliaia le persone che, come ogni anno, si recheranno in Basilica per venerare il “Santo”. Per questo è stato minuziosamente studiato un preciso piano di intervento che in caso di necessità vedrà “scattare”, se ce ne fosse effettivamente bisogno, il pronto impiego dei Volontari dislocati nei punti sensibili del Santuario.
Ma lo “straordinario” dei Volontari del Gruppo, conosciuti a Padova anche come gli  “angeli custodi” dei pellegrini, ha avuto inizio con la Tredicina. Durante tutte le celebrazioni (che durano appunto tredici giorni) i proseliti sono stati sempre ininterrottamente seguiti dagli occhi vigili dei soccorritori.

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